1. Il sequestro (Parte III)


    Data: 03/10/2018, Categorie: pulp, Autore: Rot43, Fonte: EroticiRacconti

    ... interruppe curioso.
    
    Rossana fu presa dallo sconforto, in realtà sapeva bene che non poteva nulla contro quei balordi e disperata si lasciò cadere sul divano, affianco a Mario con la schiena in avanti e le mani appoggiate sulle ginocchia che coprivano il viso.
    
    Dopo pochi minuti, la porta si aprì e Aslan tornò al suo posto.
    
    Darko si avvicinò alle scale e i due parlottarono per qualche istante, anche Valerj e Iancu furono distratti dallo scambio di informazioni tra i due, così Mario poté avvicinarsi all'orecchio della moglie dando delle indicazioni su dove fosse nascosta la sua pistola e la pregò di non esitare a recuperarla e ad usarla contro quei balordi se le cose si fossero messe male.
    
    Rossana fu percorsa dal terrore, non aveva mai amato le armi e averla in casa non le era mai piaciuto, ma ora sentiva che non avrebbe esitato un secondo ad usarla.
    
    Senza essere notata fece un cenno con la testa a Mario, per fargli capire di aver inteso tutto e per bene.
    
    Il ceceno intanto ritornò verso il divano e ripresa la sua postazione:
    
    : - I vostri figli si stanno agitando e Aslan ha preso delle misure cautelative
    
    A quelle parole gli occhi dei due genitori divennero dei fanali, ma Darko continuò
    
    : - Uno di voi due salirà a parlare con loro e visto che il mezzasega qui legato come un salame non è conciato molto bene, ci andrai te bellezza e li tranquillizzerai, hai capito?
    
    Preoccupatissima Rossana avanzò subito i suoi atroci dubbi:
    
    : - Cosa vuol dire che ha ...
    ... “preso le dovute precauzioni”?
    
    : - Lo scoprirai presto
    
    Aggiunse.
    
    : - Ma ricorda che nessuno fa niente per niente, quando avrai finito di parlare con i tuoi figli dovrai darci qualcosa in cambio.
    
    E strizzò l’occhi in direzione di suo marito.
    
    A queste parole Rossana rimase di sasso. Sapeva bene a cosa sarebbe andata incontro quella sera e ora il pensiero di far saltare il cervello a quegli stronzi che stavano terrorizzando e minacciando la sua famiglia si presentò in maniera audace e risolutiva. Doveva solo arrivare in camera prendere la pistola e puntarla contro il loro capo. Le sue macchinazioni furono interrotte dalla voce del boss, che trattandola da schiava, le ordinò di andare a mettersi addosso qualche straccio di indumento. A quelel parole Iancu la prese per il braccio sollevandola dal divano e la spinse verso le scale, scortandola verso la sua camera.
    
    Una volta dentro l’uomo le intimò di sbrigarsi e si fermò sulla porta ad osservarla. Muoversi nuda in casa propria davanti a sconosciuti stava inquietando il suo animo sereno. Aprì l’armadio e tirò fuori il vestito estivo più lungo che aveva, mentre si cambiava il suo carceriere le intimò di far presto e intanto la lasciò da sola per qualche secondo andando ad utilizzare il bagno in camera.
    
    La donna si rivestì veloce e approfittando della breve assenza del rumeno, aprì la terza anta dell’armadio dove erano conservati gli indumenti del marito e seguendo le parole di Mario cercò tra essi una scatola che ...
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