1. Maria Jose cap.2 - L'autostrada ed il garage


    Data: 19/09/2018, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... la macchina. Quando si fermò, circa duecento metri più avanti, i due uomini erano una macchina dietro a lei sulla seconda corsia, mentre lei era sulla prima. Alla sua sinistra c’era il cassone di un camion rimorchio. Quando capì che la coda non si sarebbe mossa per un po’ abbassò il finestrino e mise fuori il braccio, lasciando che il braccialetto di perle scivolasse fino al polso. Dallo specchietto retrovisore esterno vedeva i due uomini che la osservavano e quasi percepì i loro discorsi, che avevano lei come oggetto. Guardò la sua mano sinistra, fuori dal finestrino e controllò le sue unghie rosse, perfette e precise come gliele sapeva sistemare Carla, ogni venerdì, nel suo studio in centro. Amava fare dello stesso colore anche quelle dei piedi. Dopo alla mano, osservò anche quelle del piede, in particolare quelle del destro che era poggiato sull’acceleratore. Nonostante avesse avuto sempre mani e piedi piuttosto magri, aveva sempre amato curare quelle due estremità del corpo in modo speciale. Le mani sono una delle prima cose che guarda la gente quando ti incontra, mentre i piedi non possono non essere curati, ripeteva sempre Maria José quando faceva questi discorsi.
    
    Il traffico si mosse ma trecento metri dopo la situazione era la medesima della precedente. Alla radio parlavano di un’incidente e di lunghe code. I due uomini, poco dietro di lei, continuavano ad osservarla. Dietro alla sua auto c’era un famiglia con un camper e davanti a lei un furgone.
    
    L’essere ...
    ... osservata da quei due uomini e allo stesso tempo l’essere riparata dalla vista del resto del mondo, era una situazione che in qualche modo la stava eccitando. Alla sua sinistra non c’era nessuno, se non il cassone del camion. Il furgone davanti a lei era chiuso sul posteriore e la famiglia dietro di lei non avrebbe mai potuto vedere all’interno del suo abitacolo. A completare il tutto, i motori delle macchine erano stati spenti, segno che per un po’ non ci si sarebbe mossi. Si portò una mano dietro al collo e si accarezzò la nuca, leggermente, muovendo la testa a destra e sinistra per sgranchirsi, poi si lasciò scivolare leggermente sul sedile, assumendo una posizione leggermente più comoda rispetto a quella della guida.
    
    La gonna le era risalita leggermente e lo spacco sulla destra lasciava intravedere l’elastico della sua autoreggente. Senza distogliere lo sguardo dallo specchietto retrovisore, ella infilò la mano nello spacco della gonna e si accarezzò leggermente l’interno coscia. Era liscio ma caldo, un leggero sudore imperlava quella striscia di pelle nuda tra l’elastico e l’intimo nero che indossava quel giorno.
    
    “Che facciamo adesso ragazzi?”, chiese parlando tra sé, mentre la sua mano destra cominciò a risalire verso il suo sesso. Quando le sue dita entrarono in contatto con il pizzo che ricopriva la sua peluria scura, ella si morse il labbro inferiore. Fece attenzione a non rovinarsi il rossetto che si era rifatta proprio prima di partire.
    
    Allargò leggermente le ...
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