1. Maria Jose cap.2 - L'autostrada ed il garage


    Data: 19/09/2018, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    Era partita da Marsiglia a metà pomeriggio, decisa ad arrivare nell’appartamento di lusso che aveva affittato per il weekend a Cannes prima di cena.
    
    La giornata di riunione con la filiale francese della sua azienda era stata davvero snervante. Tutti quegli uomini che sotto sotto rifiutavano la gerarchia ed il fatto di dover rendere conto ad una donna, certe volte era insopportabile. In un paio di occasioni avrebbe voluto picchiare il pugno sul tavolo anziché, con moderazione ed intelligenza, far comprendere loro chi stava più in alto e chi più in basso.
    
    Per quella riunione aveva scelto il solito look piuttosto formale, costituito da una blusa bianca a manica lunga, una gonna in ecopelle nera al ginocchio e dei sandali dal tacco alto multicolore. La gonna in ecopelle, insieme al sandalo erano state la scelta decisiva per incidere maggiormente il proprio ruolo nei confronti della folta presenza maschile di quel giorno. Lei era l’unica donna e gli sguardi degli astanti al suo fisico longilineo ed alle sue calzature erano state il segno tangibile che anche quel giorno avrebbe avuto lei lo scettro del potere.
    
    E così era stato.
    
    Qualche ora dopo quella manifestazione implicita di potere, Maria José guidava il suo coupé Mercedes grigio con gli interni bordeaux che aveva acquistato da qualche mese. Era un bolide da quasi 300 cavalli ed ella ne andava fiera. Le sarebbe piaciuto guidarla con quei guantini traforati che aveva visto in molti film, ma non aveva mai osato ...
    ... acquistarli. Mentre l’autostrada del Sud della Francia scorreva veloce sotto i suoi pneumatici, non riusciva a non pensare alla riunione ed a come la guardavano gli altri partecipanti, quando prendeva la parola. Una specie di forzata sottomissione o accettazione sgradita del loro ruolo di gregari, di sottoposti. La rendeva felice da un certo punto di vista, perché aveva con sé la fiducia totale della proprietà del suo gruppo, ma ottenere quel ruolo le era costato grande fatica. Dall’altro invece la faceva sentire sola e, se non proprio odiata, quanto meno detestata. Vedeva nei loro occhi l’invidia per quel ruolo e dall’altro la bramosia sessuale con la quale la osservavano. Quegli sguardi che percorrevano il suo corpo, partendo dai suoi occhi e scendendo giù giù fino alla punta delle dita dei suoi piedi, in qualche modo violavano e disturbavano il suo modo di essere.
    
    Soltanto Michel, il vicepresidente della consociata di Lione, si differenziava da quella massa di ipocriti. Era bello ed affascinante e con lui andava decisamente d’accordo, sia dal punto di vista professionale che personale. Avevano trascorso qualche ora di tempo insieme, nel corso della loro carriera professionale, durante pranzi e riunioni ed aveva scoperto che era un uomo intelligente oltre che piacevole. Ma era sposato e con figli e nonostante ella avesse percepito l’attrazione, non solo fisica, che egli nutriva verso di lei, Maria José aveva sempre mantenuto un comportamento distaccato e professionale. Erano ...
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