1. Il vicino malato.


    Data: 02/10/2023, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... anche a lei piaceva baciarmi mischiando la sua saliva con la mia sborra.»
    Lo guardo un po’ stupita e confermo che Paolo questa cosa non la fa. Gli sistemo lo slip, lo ricopro e corro a riaprire la porta. Si è fatta l’ora di lasciarlo: prendo alcuni suoi indumenti sporchi, con l'intenzione di portarli a casa per lavarli.
    Di ritorno a casa, incrocio Paolo ed ho giusto il tempo per un saluto: se ne va al lavoro. Stranamente, prima di uscire, lo bacio in bocca appassionatamente e lui, dopo un attimo di stupore, risponde con passione al mio bacio, anche se mi guarda con espressione stranita. Devo averlo stupito, ma, soprattutto, deve aver sentito nella mia bocca, un sapore diverso dal solito. Avevo proprio voglia di farlo, di condividere con mio marito la sborra che avevo appena ingoiato. Il pomeriggio del giorno dopo, mi son presentata puntuale in ospedale e lui, quando mi ha visto, si è come illuminato. Dopo aver chiuso la porta, gli ho abbassato di nuovo lo slip e, dopo averlo sostituito con uno pulito, ho ripreso in mano quella splendida verga e gli ho fatto un pompino veramente da infarto. Lui non si è accontentato al solo farsi succhiare il cazzo; dopo avermi fatto togliere il reggiseno, mi ha succhiato i seni, facendomi gemere di piacere. Ha succhiato le mie dita impregnate dei miei umori e, poiché indossavo anche oggi una gonna, mi ha chiesto di mettermi in ginocchio sul letto, in modo da poter leccare la mia fica. Son salita sulla sedia e, con una posizione da ...
    ... acrobata, ho posto lo spacco della mia fica da dietro, sulla sua bocca. Ho subito sentito la sua lingua introdursi lungo la fessura e questo mi ha provocato un piacere estremamente intenso.
    «Hai un miele al posto del solito nettare! La tua fica andrebbe leccata per ore!»
    Sentivo forte il desiderio di avere quella mazza dentro di me e, così, gli ho detto che avrei voluto, prima o poi, sentirlo dentro di me. Lui si è messo a ridere e mi ha promesso che, una volta a casa, avremmo trovato il modo di chiavare "ad abundantiam". Ormai ero affascinata da quella verga, la volevo dentro di me con tutta me stessa. Anche in quest’occasione, quando son tornata a casa, ho baciato Paolo, che si è intrattenuto a lungo con la sua lingua nella mia bocca. Poi, uscendosene, mi ha guardato e sorriso, aggiungendo che mi amava da morire. Per cinque giorni, si è ripetuto lo stesso copione, poi il vicino è stato dimesso ed è tornato a casa. Il primo giorno che è tornato, nonostante avesse metà del busto ingessato ed una mano parzialmente libera, mi ha fatto sdraiare sul letto e, a gambe aperte, ha preso a leccarmi la fica, facendomi avere due orgasmi incredibilmente forti. Poi, si è sdraiato supino, io gli son salita sopra e, dopo aver afferrato quella grossa mazza, l'ha puntata dritta fra le pieghe della mia ostrica, che schiumava piaceri in continuazione. Con una prima spinta, ne ha fatto scivolar dentro solo una metà. Lo guardo e resto immobile, quasi sospesa sopra di lui, perché sento che mi sta ...
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