1. Il vicino malato.


    Data: 02/10/2023, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Claudia, ho 37 anni, sono alta 1,70, capelli lunghi e neri, un bel seno, che dopo la gravidanza è diventato di una buona 4ª piena. Ho il culo un po’ grosso ed un po’ di pancetta, cimelio di una gravidanza ormai avvenuta sette anni fa. Sono sposata con Paolo, un bel ragazzone che ha due anni più di me. Mentre io lavoro come impiegata all’ufficio postale vicino casa mia, Paolo è una guardia giurata e, quasi sempre, lavora di notte. Abbiamo una bambina di 7 anni, di nome Lucilla, che è la nostra gioia, ma, essendo solo noi due, senza parenti o amici, a volte, per accudire la bambina, siamo ricorsi all’aiuto di Giuseppe, il nostro vicino di casa. Lo conosciamo da quando, una decina di anni fa, siamo venuti ad abitare in questo palazzo. All’epoca, lui lavorava ancora come ferroviere e, quando sua moglie si ammalò, io, più di una volta, la notte, l’ho assistita, quando lui, per motivi di lavoro, era fuori casa. Questo reciproco scambio di cortesie e favori, ha cementato la nostra amicizia. Ora è da tre anni in pensione ed ha 57 anni; è un bell’uomo, alto, distinto, con i capelli bianchi, sempre molto curato e pulitissimo. È una persona gentilissima, disponibile, che adora nostra figlia. Lui la considera come una sua nipotina, perché l’unico figlio maschio che ha, vive in un’altra città ed è gay. Non ne parla mai volentieri e, sia con me, che con mio marito, il rapporto è sempre molto vivace e confidenziale. Spesso, la domenica, quando mio marito è libero, vanno a pesca ...
    ... insieme, passione che condividono da tanto tempo. Anche con me ha un buon rapporto: mi tratta con rispetto e, soprattutto, con molta ammirazione. Ammetto che, più di una volta, ho avvertito il suo sguardo sul mio corpo e la cosa, anziché infastidirmi, mi ha sempre, in qualche modo, intrigato. Quando era viva sua moglie, spesso la notte, quando le facevo assistenza e lei non aveva voglia di dormire, mi raccontava della loro gioventù, di come erano stati felici insieme e di quanto fosse decisamente porco suo marito a letto. Io, allora, ci scherzavo un po’ su, dicendo che, in fondo, gli uomini erano un po' tutti uguali. Circa una settimana fa, ha avuto un piccolo banale incidente domestico, il classico dei classici: è caduto, uscendo dalla doccia. Ora si ritrova in ospedale e, non avendo nessuno che lo accudisca, ho deciso di andare a trovarlo. Paolo lavora la notte, quindi il pomeriggio decido di fare un salto e vedere come sta. Appena giunta in ospedale, cerco nel reparto ortopedia ed una simpatica infermiera mi indica la sua camera. Entrata nella stanza, lo vedo con il braccio bloccato dal gesso e attaccato con dei piccoli tiranti per tenerlo sospeso.
    «Accidenti! Devi proprio aver fatto un bel capitombolo, per esser ridotto così!»
    Lui mi guarda, con aria un po' triste.
    «Mi son rotto la clavicola ed il braccio destro, ed ho parzialmente slogato il polso sinistro. Come vedi, ho entrambe le mani ingessate e ne avrò per un bel po’ di tempo!»
    Lo guardo, gli sorrido e cerco di ...
«1234...8»