1. Il vicino malato.


    Data: 02/10/2023, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... sul petto sono bianchi, lentamente afferro l’elastico dei suoi slip, sotto cui noto celarsi qualcosa di voluminoso. Quando abbasso l’indumento, subito salta fuori un arnese non ancora duro, ma di dimensioni esagerate, almeno rispetto a quello di Paolo. Lo guardo un po’ stranita, meravigliata nel vedere quel gioiello non ancora duro, ma già così voluminoso. Sento le farfalle allo stomaco, un fremito percorre tutta la mia spina dorsale e mi fa inumidire le mutandine. Cerco di non fissarlo, facendo lentamente scorrere l’indumento fino in fondo. Sollevando lentamente una gamba per volta, sfilò l’indumento e poi ripeto l’operazione con l'intimo pulito. Mentre risalgo su, non posso far a meno di ammirare quella bestia che sta dando segni di irrequietezza. C’è silenzio fra di noi ed io tengo la testa bassa per non incrociare il suo sguardo, mentre, dentro di me improvvisamente, avverto un forte desiderio di afferrare quella verga e stringerla fra le mani. Senza dir nulla, quando arrivo quasi a ricoprirlo con lo slip, avvicino la mia mano destra al cazzo. Resto un attimo immobile, incerta se toccarlo oppure ammirarlo soltanto. La sua voce è rotta dall’emozione, mentre mi esorta ad accarezzarglielo.
    «Capisco che può stupirti, ma una carezza non gli farebbe proprio male.»
    Lo sfioro per un attimo e, quando provo ad avvicinarla, inizialmente, tendo a ritrarla. Però sono affascinata da quella vista e mi lascio guidare dal desiderio: mi ritrovo con il suo arnese nella mano e mi ritrovo ...
    ... a fargli una sega.
    «Uuummhhmm… Sì, che dolce che sei! Ti prego continua, non ti fermare!»
    Parla e già dal tono della voce, sento che gli piace. Continuo a segarlo; quel cazzo è divenuto duro e nodoso, lungo almeno 25 cm, ma è la circonferenza che mi colpisce: non riesco a chiudere la mano, a congiungere le dita. Mi sento bagnare fra le cosce e lui se ne accorge.
    «Sei fantastica! Continua, perché son convinto che, in questo momento, piace anche a te.»
    Sono stravolta, ma la cosa mi piace sempre più e, automaticamente mi viene di aprir le gambe e infilarmi la mano dentro le mutandine, iniziando ad accarezzarmi la fica, già bella bagnata e fradicia. Mugolo, mentre mi masturbo e lo sego sempre più forte, e lui mi fa una insolita richiesta.
    «Brava, toccati la figa! Scommetto che sei bagnata fradicia! Dai, portami alla bocca la mano bagnata dei tuoi umori. Voglio sentire il tuo sapore!»
    Mi sento strana, ma lo assecondo. Sfilo la mano sporca dei miei umori, mi sollevò in piedi e l’avvicino alle sue labbra. Lui apre la bocca e succhia ogni singolo dito, mentre geme di piacere nel leccare tutti i miei umori.
    «Che sapore meraviglioso! La tua fica dev'esser un brodo! Una fonte di miele prelibato che mi piacerebbe leccare. Apriti un po’ sul seno, lascia che ti succhi un capezzolo.»
    Apro la camicetta, sollevo il reggiseno e gli offro un capezzolo, che lui stringe in bocca: emetto subito un gemito di piacere. Mi invita a rimetter la mano fra le cosce, mentre riprende a succhiarmi il ...
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