1. Il patto Atto 1


    Data: 17/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abisso, Fonte: EroticiRacconti

    ... Vidana non erano l’ideale per le lunghe camminate.
    
    Un’altra cosa che Vidana scoprì era l’amore contro natura delle due donne. Durante i pasti le due si scambiavano carezze e qualche bacio, mentre la notte Vidana poteva sentire i loro gemiti provenire dalla tenda in cui solo loro due potevano dormire. Quel tipo di amore le era del tutto nuovo.
    
    Il quinto giorno Vidana tentò una fuga disperata. Dopo aver recuperato una lattina di birra lanciatale contro dalla rasata la sera prima e averla usata per tagliare la corda, Vidana riuscì a fuggire poco prima dell’alba con le cinghie ancora attaccate ai polsi. Fece quasi un chilometro prima che l’indiana le piombasse addosso facendola cadere a terra senza però farle alcun male. Vidana provò a liberarsi, ma la donna era più forte di lei e dopo averle ritappato la bocca col nastro la prese a sculacciate fino a farla piangere.
    
    -Mai più! Mai più! Sai quanto pericolosi sono questi boschi?-
    
    Vidana non volle ascoltarla. Che valore avevano gli avvertimenti di un carceriere?
    
    La sera seguente però Vidana venne scossa da degli ululati. La prima cosa che fece fu gettare via la sua vecchia pagnotta e cercare di avvicinarsi quanto più possibile al fuoco. Preoccupate le due valchirie guidarono il ronzino vicino al fuoco e li si appostarono con i fucili proteggendo la loro unica merce preziosa.
    
    Vidana era una ragazza di città e i boschi abitati da lupi ed orsi non erano il suo forte. Era già tanto se viveva nel vecchio capanno ...
    ... nella periferia della città. Figuriamoci campeggiare nella foresta oscura. Le leggende sui demoni che gli adulti più creduloni raccontavano ai loro figli cominciavano a farle vedere cose strane dappertutto. Anche l’atteggiamento serio e guardingo delle due guerriere non fu d’aiuto.
    
    La mattina dopo Vidana riprese a camminare avvilita e ancora più stanca. I pasti erano diventati sempre più scarsi e le gambe cominciavano a farle male. Quella roba che Skylar le aveva dato per i piedi non aveva più effetto sui gonfiori e gli arrossamenti.
    
    A tre ore di marcia dal pranzo Olimpia le si avvicinò da dietro per urtarla e farla cadere. Un classico scherzo. Questa volta però Vidana fu più furba e invece di schivarla le sfilò il fucile tenuto nella fondina della sella.
    
    -Guarda un po Skylar. Il topo ha tirato fuori gli artigli.-
    
    Fermando il suo cavallo l’indiana si accorse dell’accaduto. Eppure non puntò la sua arma contro la prigioniera.
    
    -Scendi da cavallo, dammi la chiave di questa merda e di a quell’altra di mettere a terra il fucile.-
    
    -Altrimenti?- Chiese Olimpia saltando giù dal cavallo.
    
    -Ti faccio un buco in fronte.-
    
    -Uh che paura. Dai avanti.- L’invitò la rasata avanzando verso di lei.
    
    Vidana cercò in tutti i modi di apparire più persuasiva ma quella stronza non la smetteva di avvicinarsi minacciosamente. Quando le due furono a meno di due metri tra loro, Vidana premette il grilletto. Ma il colpo non partì. La rasata era rimasta un tantino scioccata dalla ...
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