1. Il patto Atto 1


    Data: 17/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abisso, Fonte: EroticiRacconti

    Vidana si risvegliò in un prato. Con lei cerano le tre donne che l’avevano rapita e un’altra vestita da uomo. Olimpia e Skylar vestivano da caccia e stavano in sella a due cavalli, mentre Vidana era ammanettata, imbavagliata e con le cinghie ai polsi tenute attaccate ad un carretto da una corda non più lunga di quattro metri. Il carretto era agganciato ad un ronzino e sul suo piccolo rimorchio stavano tenda e provviste.
    
    La prima cosa che saltò all’occhio di Vidana però fu la sua borsa da viaggio tenuta in mano da Iskra, in piedi poco lontano da lei con un’espressione divertita. Vidana provò a riprendersi la borsa ma la corda la costrinse a stare a distanza di sicurezza dalla perfida rossa.
    
    -Allora noi ci vediamo tra una settimana. Mi raccomando fa la brava con queste due signorine, altrimenti ti dovranno sculacciare per tutto il viaggio. Ciao.- Detto questo Iskra si voltò per raggiungere la sua auto facendo dondolare la borsa sulla schiena in modo che Vidana la potesse guardare mentre se la portava via.
    
    Vidana avrebbe voluto urlare contro la donna che teneva in spalla anni di sacrifici e le poche cose care che aveva. E avrebbe anche voluto chiamare aiuto, ma il nastro sulla bocca glielo impedì.
    
    Fu così che le due donne la trascinarono in quell’assurdo viaggio per le foreste della Krasnojarsk. Un luogo quasi disabitato. Perfetto per nascondersi. E di cui Vidana non sapeva nulla. Per quanto ne sapeva al momento della partenza si trovavano ancora ad ovest degli ...
    ... Urali.
    
    Il primo giorno lo passarono tranquillamente. Olimpia e Skylar cavalcavano avanti voltandosi di rado. Vidana era in salute e allenata, ma le due si assicurarono che il suo corpo non risentisse della marcia forzata con pause e andature leggere. A pranzo le diedero dell’acqua e del pane con qualche pezzetto di carne essiccata. Le guerriere si saziarono con carne in scatola presa dal carretto e un paio di birre.
    
    Era la notte il vero problema di Vidana. Mentre l’indiana e la rasata mangiavano e dormivano vicino al fuoco, Vidana era costretta a dormire per terra con solo un telo ti plastica a tenerla calda e all’asciutto. E in oltre era sperduta in una foresta lontana chi sa quante miglia dal primo centro abitato.
    
    Ogni mattina all’alba, Olimpia dava un calcetto a Vidana per svegliarla, Skylar effettuava un breve controllo medico e dopo una veloce colazione ripartivano.
    
    Questa fu la routine dei primi quattro giorni, durante i quali conobbe meglio le sue rapitrici. La rasata coperta di tatuaggi dal collo in giù si dilettava a schernirla e a farle qualche scherzo da cavallo come correrle in contro per spaventarla o urtarla per farla cadere. La donna dalla pelle scura sembrava averla a morte con lei. Vidana non poteva saperlo, ma a causa sua Skylar si era fatta riempire il culo di acqua e lassativo. Skylar però la lasciò in pace. Solo quando la prima mattina scoprì che non aveva usato la crema per i piedi la rimproverò. Il tragitto era lungo, e le All Star rovinate di ...
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