1. Le parentesi del cuore 2


    Data: 02/07/2023, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Sto seduto nella sala d’aspetto, davanti all’ufficio del direttore di una clinica ospedaliera. Aspetto d'esser ricevuto, dovendo illustrare una serie di macchinari da installare in due sale operatorie dell'ospedale, che sono in fase avanzata di ristrutturazione. Mi chiamo Giorgio, ho 38 anni, sposato con Pamela, che ha un anno in meno. Abbiamo un figlio di 16 anni, a nome Luigi. Sono un rappresentante di elettro medicali, strumenti ed accessori e tutto quanto può servire per la perfetta funzionalità di un ospedale. Ad un tratto, vedo una donna che parla al cellulare, passa, si dirige verso la porta dell’ufficio, dove entra, senza per niente badare a me. Ho un colpo al cuore:
    è Cristina!
    Ritornai con la mente al passato. Ero un giovane studente, all’inizio del quarto anno di Liceo, quando si mise seduta al mio fianco, nell’unico banco disponibile, una nuova compagna: Cristina, appunto. Figlia di un poliziotto, che era stato trasferito, si era iscritta alla scuola da me frequentata.
    Alta, bella, capelli biondi e lunghi, occhi chiari, un bel sederino tondo ed alto, posto alla fine di due cosce stupende, fasciate da jeans attillatissimi al punto da sembrare cuciti addosso. Me ne innamorai all’istante. Ben presto, la mia passione per lei fu ricambiata. Divenimmo inseparabili. Alla fine della scuola, eravamo una coppia molto affiatata: trascorremmo l’estate, fra vacanze al mare e lunghe giornate in piscina. Alla ripresa della scuola, eravamo ancora insieme. Per quasi tutto ...
    ... l’anno, la nostra storia, era additata da tutti come una favola: ne ero innamorato. All’inizio non avemmo rapporti di sesso, anzi, era restia a farsi anche solo toccare, ma, col tempo, ebbi modo di guadagnare la sua fiducia. Passammo dal toccarci a vicenda, alle sconvolgenti leccate, che la facevano godere tantissimo. Lei mi ricambiava con pompini, che mi facevano tremare le gambe, da quanto me lo succhiava. Fu durante una gita scolastica, che riuscimmo a dormire insieme. Avevamo da poco festeggiato il suo diciottesimo compleanno, la sverginai. Fu un momento indimenticabile. La feci godere con le mani, la bocca, e infine le appoggiai la cappella fra le pieghe della sua ostrica bagnatissima e, guardandola negli occhi, le chiesi il consenso.
    «Vai, ma fa piano.»
    Fu un momento unico. Dolcemente scivolai dentro di lei. Sentire la sua verginità cedere di colpo, mi fece sobbalzare, mi fermai, ma fu lei a chiedermi di continuare.
    «Dai, spingi, mi sventri, però mi piace. Fa piano!»
    Entrai in lei fino in fondo. Rimasi immobile, poi, lentamente, mi sfilai, per poi spingerglielo di nuovo dentro. Ben presto la sua iniziale smorfia di dolore, divenne una maschera di piacere. Bellissimo. La scopai dolcemente, quasi con flemma e le feci raggiungere il suo primo orgasmo. La notte, poi, ci vede arrivare al massimo del piacere, finché, sfiniti, ci addormentammo. Durante tutto il periodo scolastico, fummo inseparabili. La scopavo spesso e bene. Godeva e diveniva sempre più disinibita. Poi, ad un ...
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