1. Le parentesi del cuore 2


    Data: 02/07/2023, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... supplico.
    «Dai, ti voglio!» ed egli sorride divertito.
    «Sei solo una ragazzina un po’ troia. Ce ne passa per esser una vera donna.»
    Mi sentivo sfidata e lo provocai.
    «Secondo me, tu sei frocio. Non sei capace di scoparmi.»
    La sua risposta arrivò subito. Mi fece scendere, aprì l'accappatoio e mi presentò, davanti al viso, una nerchia enorme, il doppio di quella di Giorgio, che di certo non era messo male, anzi ben oltre la media, ma quella sua era enorme.
    «Succhia, troietta! Vediamo se ti riesce di ingoiarlo.»
    Lo spinse con forza dentro la mia bocca. Ebbi la sensazione di soffocare, tossii, mi vennero conati di vomito. Lui, divertito, mi tirò su, mi girò, mi mise stesa sul tavolo.
    «Adesso ti faccio sentire cosa significa esser donna.»
    Spennella la grossa cappella fra le pieghe della mia fica, poi, di colpo, me lo infilò deciso nel culo. Urlai di dolore e lo pregai di tirarlo fuori.
    «No, mi fa male! Esci, mi fa male, mi stai spaccando il culo, porco bastardo!»
    Incurante delle mie proteste, mi sfondò il culo senza pietà. Mi pompò a piacimento, mi sculacciò con forza, mentre mi diceva di tutto.
    «Tieni, troietta. Impara a come lo prende una donna vera. Adesso che ti ho rotto il culo, puoi dire di esser donna. Sì, vacca, ti sfondo il culo.»
    Mi pompò come un pazzo, poi, improvvisamente, venne. Mi farcì l’ano di una quantità industriale di sborra, che mi colava dal foro dilatato al massimo. Me lo spinse tutto dentro, poi se ne uscì, mi prese per i capelli, mi costrinse ...
    ... ad inginocchiarmi davanti a lui, me lo infilò in bocca.
    «Lecca e pulisci, zoccola, rotta in culo. Pulisci per bene, poi vattene.»
    Me ne andai sfondata, delusa. Mi aspettavo amore, invece ero stata trattata peggio di una puttana. Sentivo colare tutta la sua sborra dal culo, che, per tre giorni, mi ha fatto male. La sera mio padre ci riferì che avevano accettato il trasferimento alla Digos e che questo comportava che avremmo dovuto trasferirci in un'altra città. Rimasi giusto per il tempo degli esami; vidi Giorgio che era molto triste, ma non volevo ammettere di aver fatto una cazzata; avevo sbagliato a lasciarlo per quello stronzo, così me ne andai, cercando di dimenticarlo. Era stata una brutta parentesi della mia vita, che volevo dimenticare in fretta.
    Nella nuova città, presi l'abilitazione come esperta in contabilità e fui assunta dall'ospedale. Il mio lavoro era di supporto ad una donna anziana, che gestiva l'intera contabilità dell’ospedale. Dopo un anno, ero brava quanto lei. Quando si ammalò, fu ovvio, per tutti, che fossi io a prenderne l'eredità ed il posto, che ricopro tuttora.
    In quello stesso periodo, ho conosciuto Dario, un impiegato di banca. Più che conosciuto, l'ho tamponato nel parcheggio dell'ospedale. Ci siam messi a ridere e così tutto ha avuto inizio. Durante il viaggio di nozze, son rimasta incinta, ora lui è assieme a mia figlia ai campionati di nuoto, che si svolgono in un'altra città. Prendo il telefono e chiamo Giorgio.
    «Ciao, sono Cristina, che ...
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