1. Io e mia sorella: capitolo 2


    Data: 13/05/2023, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: parolealvento.97, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... Quantomeno mia sorella, da sempre più pudica di me, non infieriva sulle mie indecisioni girando solamente in intimo. Né io le domandai perché non si vestisse in maniera più leggera visto il gran caldo, né me lo chiese lei. Era come se una sorta di consapevolezza fosse sorta tra noi due, una consapevolezza ignara di ciò ch’era realmente. Perché, ne sono convinta, lei non era assolutamente al corrente dei miei pensieri incestuosi nei suoi confronti. Di nuovo, quanto mi sbagliavo.
    
    La mancanza di condizionatore in casa ci aveva obbligate a utilizzare un vecchio ventilatore che, da un po’ di tempo, aveva deciso di essere invidioso della Torre di Pisa. Quel pomeriggio afoso io indossavo solamente una semplice canotta sudata e dei pantaloncini. Avrei volentieri fatto a meno dell’intimo (quantomeno del reggiseno), ma stavo sempre più cercando di evitare qualsiasi tentazione. Inutile dire che tutti questi accorgimenti non stavano facendo altro che spingermi dalla parte opposta.
    Nami uscì dalla doccia con solo l’asciugamano indosso. Il telo liso per l’avanzata età, bucato in un paio di punti, mostrava qualcosa che, secondo la mia razionalità, sarebbe stato meglio non vedere. I miei occhi si fissarono su quel lembo di pelle sul gluteo sinistro, messo in mostra dal “telo galeotto”, e Nami se n’accorse. La cosa che mi lasciò basita (tuttavia giustificabile con il fatto che non stava mostrando nulla di particolarmente erotico) fu che lei non s’affrettò a coprirsi meglio come avrebbe ...
    ... fatto la Nami che conoscevo, bensì si avvicinò a me per vedere cosa stessi leggendo. Avevo la sua pelle d’alabastro a pochi centimetri dal viso; mi sentivo calda al punto da far alzare la temperatura interna di parecchi gradi. Guardai verso l’alto, per evitare di essere troppo palese, e le sorrisi. Mi sorrise di rimando. Il telo consunto (che inconsciamente ringraziai tante e tante volte) era appoggiato sul suo seno, ne nascondeva l’intima natura ma non i contorni. Scendeva giù informe lungo il suo corpo, per poi adagiarsi dolcemente sui fianchi e lasciarle scoperti i polpacci.
    
    Mi scrollai di dosso un pensiero erotico che m’aveva afferrato le viscere e feci finta di nulla, continuando a leggere; lei andò in camera a cambiarsi. Ritornò poco dopo, i capelli ancora umidi che le regalavano un misto di gocce d’acqua e sudore sulle clavicole e sulla schiena, sulle spalle e sul collo. Si sedette accanto a me sul divano, vestita di nient’altro che d’una semplice canotta, dei soliti pantaloncini che indossava dopo la doccia e, a sua insaputa, del mio desiderio. Mi domandai se avesse l’intimo, sotto quei semplici tessuti, ma nuovamente spinsi via quella domanda infiltratasi nella mia mente come un’ostinata goccia in una roccia.
    
    Nami aveva un profumo buonissimo. Distese le lunghe gambe affusolate sulla sedia lì davanti al divano, lasciando le ciabatte sul pavimento. Era incredibile, mi dissi, come un tempo non avrei minimamente fatto caso a dettagli del genere, mentre ora dedicavo ...
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