1. Io e mia sorella: capitolo 2


    Data: 13/05/2023, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: parolealvento.97, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... aperto per Nami e di certo non volevo farle capire che, fino a pochi momenti prima, avrei volentieri indugiato in un’orgia tra me e la lussuria con il suo corpo nudo quale tema d’ispirazione.
    
    Apollo continuò per un po’ a volare sul suo carro, ogni mattina; i giorni si susseguirono quasi uguali gli uni agli altri senza che riuscissi minimamente a dare risposta a sensazioni che erano andate intensificandosi con il passare del tempo. Più di una volta, da sola a casa, mi era capitato di concedermi del piacere immaginando mia sorella nuda. I sogni a occhi aperti più ricorrenti erano però quelli in cui io e lei ci legavamo in un amalgama saffica, incuranti dei preconcetti morali imposti dalla società; e “che vadano tutti a quel paese!”.
    
    Da quasi insignificante briciola qual era, quel bacio (poco innocente) s’era evoluto in un impasto ben lievitato nelle mie mani. Ne ero quasi ossessionata. Scandagliavo in continuazione la mia mente in cerca di risposte, cercavo su internet spiegazioni scientifiche a quel che sentivo, ma la frustrazione permeava il mio stato d’animo. Mi sentivo sporca ma allo stesso tempo arsa dal desiderio. In alcuni momenti fui persino tentata di entrare in bagno con una scusa qualsiasi mentre lei era nella doccia - come più di una volta mi era capitato di fare prima di essere posseduta da una versione così perversa di me -, ma la parte razionale del mio cervello, quantunque in minoranza, m’imponeva di restare dov’ero. Non c’era nulla di sbagliato (forse) a ...
    ... immaginarla nuda, non era corretto (forse) compiere delle azioni, un tempo pure e innocenti, portando la malizia al guinzaglio.
    
    Credo che Nami avesse intuito che c’era qualcosa che non andava in me, che stessi combattendo una lotta interiore, che fossi vessata dalla famosa Spada sulla testa. In parecchie occasioni mi chiese cos’avessi, desiderosa d’aiutarmi, a mio avviso. Ogni volta glissavo sull’argomento, dando la colpa alla stanchezza dovuta alla preparazione dell’ennesimo esame universitario o a qualche sciocca lite con gli amici. Qualcosa era cambiato per la seconda volta, tra me e lei, ma quasi mi rifiutavo di credere che desiderassi mia sorella quale amante.
    Presi una decisione drastica, convinta che questa scelta avrebbe contribuito a farmi rinsavire: niente più giochi con la mia Ornella. Forse smettere di assecondare le sue pulsioni avrebbe fatto sì ch’iniziassi a vedere la cosa più lucidamente, inquadrandola per quello che doveva sicuramente essere: una piccola cotta innocente destinata a spegnersi come una fiamma coperta da un bicchiere. Si era accesa, mi aveva bruciata per un po’, ma la mia decisione di privarla dell’ossigeno l’avrebbe fatta spegnere definitivamente. Quanto mi sbagliavo.
    
    La fine di luglio portò con sé un caldo estremo. In certi giorni era quasi impossibile indossare nient’altro che gli slip, tuttavia, stoica fino in fondo, m’imposi di restare ligia al dovere ed evitare in qualsiasi modo il benché minimo riferimento a una possibile lussuria. ...
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