1. Una calorosa amica di infanzia (prima parte)


    Data: 13/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: cockam68, Fonte: Annunci69

    ... per sbaglio un forte pugno in faccia. Mi ci volle quasi un minuto per riprendermi.
    
    “Ed io cosa centro in tutto questo, Monica?” risposi ancora frastornato.
    
    “Beh, a dire il vero, hai ragione: poco, anzi pochissimo, ma, in nome della nostra vecchia amicizia e del fatto che credo che il destino ci abbia fatto incontrare per un motivo, quando eravamo nel bar mi è balenata questa idea… Non credevo neanche io di riuscire a chiedertelo, ma ho avuto la sensazione di potermi fidare di te, e di potermi lasciare andare: dopo tutto le amicizie di infanzia a cosa servono se non a crescere insieme!” rispose Monica vincendo ancora una volta il suo imbarazzo. “Ma se non vuoi, non hai che da dirlo, e ti lascio andare via…” aggiunse con un’aria appena corrucciata.
    
    “Cioè, spiegami, vorresti in pratica che io mi masturbassi qui, adesso, di fronte a te per farti vedere come fare una sega al tuo ragazzo?” chiesi io arrossendo in viso.
    
    “Sì, in pratica sì, sempre se ti va…” rispose Monica abbassando lo sguardo e fissandomi in mezzo alle gambe.
    
    “E pensi che un uomo si ecciti a comando, così, su richiesta?” controbattei io fingendomi offeso.
    
    “Non so, pensavo che fosse una cosa automatica per voi ragazzi, quando una ragazza vi fa certe proposte, non è così?” chiese Monica sempre fissando lo stesso punto del mio corpo.
    
    “Beh, non è proprio così automatico, anche noi ragazzi abbiamo bisogno di un aiutino per poterci lasciare andare ed eccitarci, o almeno per me è così” risposi io, ...
    ... che nel frattempo, dopo la batosta iniziale cominciavo a lasciar emergere dal mio essere l’orgoglio dell’uomo che era in me.
    
    “Che tipo di aiutino intendi dire?” chiese Monica alzando leggermente lo sguardo.
    
    La guardai negli occhi e osai dire: “Beh…, a me piace il tuo seno, quindi, per esempio, se me lo mostrassi e me lo lasciassi accarezzare, probabilmente inizierei ad eccitarmi e potrei perfino pensare di soddisfare la tua richiesta”.
    
    Monica rimase un attimo interdetta, ma poi, senza proferire parola, vincendo la sua timidezza a causa della grande curiosità, si sfilò il maglione e lo lasciò cadere a fianco della sedia. Scostò i suoi capelli all’indietro per lasciare bene in vista il suo petto e cominciò lentamente a sbottonarsi la camicetta.
    
    Io rimasi incantato ad osservare i suoi timidi movimenti, ma fui risvegliato dal contatto della mano di Monica che aveva afferrato la mia mano destra e dolcemente la aveva condotta al suo seno ancora protetto dal reggipetto. Il contatto con il calore del suo corpo e con il turgore del suo seno risvegliarono in me l’eccitazione. A dire il vero avevo sognato tante volte mentre facevamo i compiti qualche anno prima di poter fare ciò che ero invitato a fare ora.
    
    Monica scostò il reggiseno e mi diede la possibilità di vedere nella sua interezza il suo seno non enorme, ma molto ben fatto: la forma era leggermente a pera ed i capezzoli erano due grandi aureole scure che terminavano con altrettante punte turgide. Il suo viso era ...
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