1. La vendetta del Re Impotente - 4


    Data: 20/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... beh, è diverso: tu devi raccontare che non t'è piaciuto, sei un vero maschio... ihihihi, ma a lei è piaciuto di certo!... è una femmina... a loro piace... l'ho vista con i miei occhi. Credimi, amico mio... e guarda come sono: cosa posso fare io oltre a guardare? Ho sentito che si stava facendo scopare dalle guardie e sono corso per spiare... sono arrivato giusto in tempo: si stava facendo due Huruk-hai. Da non credere!... sai come sono: quei mostri fanno paura anche a voi elfi... ma non credo che gli hai mai visto il cazzo... è largo quasi come la tua coscia.” Gliela strinse fra le mani.
    
    Il prigioniero scalciò e, nonostante avesse le caviglie incatenate a terra, scaraventò lo gnomo a gambe all'aria.
    
    “Ohi ohi, gli ambasciatori sono sempre quelli che ci rimettono.” Tirò fuori di tasca la pipa, per controllare che non si fosse rotta e si sedette a terra, a debita distanza. “Ti fa forse male che la tua principessa ha goduto come una puttana? E perché poi? Voi elfi vi credete superiori; dovreste essere più umili... anche voi siete come tutti... o forse...? Forse ho capito ragazzo mio! Tu sei incazzato perché questa notte avresti voluto esserci anche tu a scoparla!!! Ti capisco: è una figa pazzesca... e poi (ihihihih) meglio passare la notte a scopare quella figa che farsi spaccare il culo dagli orchetti! Ahahhahah!”
    
    “Ti ucciderò, gnomo.”
    
    “E io cosa c'entro?!... ho solo guardato!... ma hai ragione: basta parlare della principessa. Tanto non puoi credermi... sono solo ...
    ... uno gnomo, il segretario del re tuo nemico... Oggi conoscerai la verità da solo. Io con te non spreco altre parole”
    
    Si finse offeso e s'accese la pipa. Questa parte del piano era solo sua: il re non ne sapeva nulla. Quella mattina, quando era sceso per verificare lo stato della principessa, aveva preso due grani d'incenso non bruciato direttamente dal bordo del braciere: inizialmente pensava di usarli con la sua schiava, ma quando il re gli disse di lavorarsi l'elfo, confondendolo e giocando sui suoi sensi di colpi, gli venne questo colpo di genio e li infilò nel fornello della pipa. Il profumo era mascherato da quello forte del tabacco.
    
    “Sì sì... allora non parliamo più di lei. Promesso!” Alzò la mano dalle dita lunghe e nodose. “... ma non devi angustiarti, puoi piacerle, non sei messo così male, anzi!” S'alzò, fingendo dolore alla schiena, e gli sfiorò il pene, lentamente, per tutta la lunghezza “No no, non sei proprio messo male, ragazzo mio, complimenti... Gli orchetti m'hanno detto che t'è diventato duro stanotte, è vero?” Il giovane elfo voltò la testa. “Huhu, non temere, è un segreto che rimarrà fra noi... non sei mica obbligato a raccontarlo in giro, no? O mi sbaglio? Non avrai mica promesso di raccontare tutto? Hihihhi” Si sedette ai suoi piedi, a portata di calcio. “Hummm... quindi le cose sono un po' più complicate di come credete voi elfi: questo almeno lo ammetterai!... Non ti devi vergognare se t'è venuto duro mentre ti scopavano: tu non ne hai colpa! ...