1. La vendetta del Re Impotente - 4


    Data: 20/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ./.
    
    Stavano rassettando e pulendo. In fondo era pur sempre la stanza di una principessa.
    
    Rimaneva solo un vago ricordo dell'incenso dello stregone, sopraffatto dall'afrore di sudore e sperma.
    
    La principessa Dhalia, stesa a terra, non rifiutò le cure di due schiave, che la ripulirono delicatamente con spugne, e per la prima volta accettò acqua da bere. Era nuda; indossava solo quattro anelli d'acciaio, a polsi e caviglie, ed un collare saldato ad una catena. Sotto di lei una pozza incrostata, che le donne grattarono via impressionate.
    
    Re Ethan la ignorava volutamente. Controllò soddisfatto la disposizione dei bracieri, ordinò d'aggiungere altre torce alle pareti per confonderne la luce e disse di portare paglia fresca, da stendere attorno alla prigioniera.
    
    Non aveva fretta. Sapeva che era sufficiente la sua presenza per far star male la prigioniera. E poi, stando lì, gli venivano continuamente nuove idee: come la paglia sul pavimento, che avrebbe reso più dolce e credibile la scenetta, facendola sembrare una scopata in un fienile e non lo stupro di una prigioniera... e gli anelli infissi nel muro di fronte, ben in vista dalla finestrella, furono un'ispirazione strepitosa. Stava scrivendo il copione della sua vendetta.
    
    Infine rimasero soli. E muti.
    
    Dhalia era sfinita. Tentò più volte di cacciarlo lontano. Ne era incapace; l'incantesimo attorno a sé era incerto e non poteva sperare d'usarlo per impedire che versassero altro incenso sulla brace. ...
    ... L'incantesimo esplodeva improvviso come una folgore quando la minacciavano direttamente; la principessa non ne aveva alcun controllo.
    
    Doveva raccogliere tutte le sue forze e non disperderle ed avrebbe resistito fino all'arrivo del suo esercito... e nessuno sarebbe rimasto in vita per raccontare o vantarsi.
    
    Re Ethan misurò attentamente le parole: “Imparerai principessa che le pause saranno i tuoi momenti peggiori. Quando sarai di nuovo cosciente e ti ricorderai perfettamente cosa hai fatto ed hai chiesto di farti... ed ogni volta ti lascerò tutto il tempo che ti servirà per riprenderti e far ritornare giovane e fresco il tuo bel corpo da monta, ma non ti dirò mai quando sarà la prossima volta. Ti lascerò macerare nell'angoscia... Hai perso” ed uscì sorridendo.
    
    Ericah poteva farcela, bastava che non guardasse in basso. Strisciò lungo il cornicione della torre, a trenta stadi d'altezza, e rientrò nell'appartamento del re attraverso la finestra. Sapeva dove cercare e lo trovò subito, in un cofanetto di cuoio nero. Ora doveva solo sperare a nessuno venisse in mente di cercarlo proprio quel giorno.
    
    Grigna odiava gli orchetti. Camminava davanti a loro, lungo decine di cunicoli neri, come un coniglio inseguito dalle faine. Finalmente giunsero alla cella dell'elfo.
    
    Lo aveva visto solo una volta, al suo arrivo, e non aveva mai avuto il coraggio di rivederlo per via degli orchetti. Questi elfi lo facevano impazzire; se la principessa Dhalia lo turbava con l'inatteso lato androgino ...
«1234»