1. La vendetta del Re Impotente - 4


    Data: 20/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... sotteso alla sua estrema femminilità, il prigioniero in catene, con le vesti strappate sui muscoli snelli, gli aveva risvegliato i desideri peggiori. Non era il solito ragazzino: era un uomo fatto, forte e sprezzante, ma con un'età indefinibile ed un qualcosa di femminile. Era sprecato per quei disgustosi orchetti; fortuna che era stato protetto dallo stregone... ma in verità lo eccitava ancor di più il pensiero che quel bellissimo corpo fosse stato violentato tutta notte dagli immondi carcerieri.
    
    Re Ethan gli aveva già promesso la principessa; magari gli avrebbe concesso anche l'elfo. Grigna non si fidava certo delle parole del re (lo conosceva come nessuno) ma sapeva come convincerlo e fargli fare tutto ciò che gli suggeriva distrattamente, quasi per sbaglio. L'importante era non contrariarlo. Mai! Quindi se voleva l'elfo doveva fare la sua parte alla perfezione.
    
    Il re gli aveva detto di lavorarsi bene il prigioniero, usando tutti i suoi tranelli da serpente: doveva confondere l'elfo perché credesse ai propri occhi e non sospettasse alcun trucco quando gli avrebbero fatto ammirare la principessa che scopava nelle cella.
    
    Cominciò a recitare: prima gli orchetti. Tirò fuori una borsa tintinnante: “Sono dieci talleri del Re. Chi li ha vinti?”
    
    Il capitano fece un cenno e si fecero avanti in tre: “Loro.”
    
    “Si sono messi d'accordo?” Chiese sospettoso il segretario.
    
    “No, non credo.”
    
    “Boh, si scanneranno per dividerseli... e quante volte l'hanno ...
    ... riempito?”
    
    “Sette... abbiamo poi interrotto all'alba.”
    
    “Però!... spero almeno che l'abbiate fatto godere!” Rise
    
    “Come una cagna!” Sghignazzarono tutti. “E il culo gli è già tornato vergine.”
    
    “È la fortuna di chi si scopa gli elfi.” Mormorò Grigna.
    
    Ora la parte più delicata: doveva lavorarsi il prigioniero. Era seduto a terra, contro la parete. Fece cenno di farlo alzare. Le guardie tirarono le funi, che scorrevano in due carrucole appese al soffitto, sollevando per i polsi il prigioniero; bloccarono le corde quando l'elfo quasi non toccava più terra con i piedi.
    
    S'avvicinò. Non gli importava nulla d'arrivargli giusto all'altezza del cazzo. Grigna era abituato alla sua statura e ne aveva fatta una potente arma. Era il re ad aver bisogno di parlare dall'alto in basso: il segretario doveva suggerire e blandire, parere innocuo, essere disprezzato e conquistare la fiducia.
    
    E poi la vista di quel bel pene, penzoloni davanti ai suoi occhi, animava la sua fantasia.. Gli carezzò prima l'interno coscia e poi s'allungò per sentigli gli addominali. “Povero ragazzo, che nottataccia hai avuto! Spera di non esser rimasto incinto! Ihihihi... ma anche tu, eccitarmi così gli orchetti!... No, non negare è colpa tua! Quei tre t'hanno ingravidato sette volte in una notte... è vero, sono maiali, ma tu hai un culetto che... Voi elfi avete qualcosa che a scattare una molla qui...” Gli lisciò la coscia dietro, seguendo con le lunghe dita la linea curva sotto la natica tornita.
    
    “Quanti ...