1. Ho rotto il culo ad una coppia.


    Data: 06/02/2023, Categorie: Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... pur avendo molta difficoltà a chiedermelo, ne aveva parecchio desiderio. Mi venne immediatamente una grande eccitazione a pensare di violare quel meraviglioso bocciolo contornato di peluria bionda e mi fiondai a leccarle il clitoride. La portai ad un livello altissimo di eccitazione, poi le andai sopra. La baciavo in bocca e le strisciavo la cappella tra le grandi labbra. Suo marito, visibilmente eccitato, si raccomandava di non sborrarle dentro, perché, non essendo protetta, rischiava una gravidanza. Glielo misi su tutto e sentivo che me lo stringeva forte. Mentre scopavamo, con una mano le masturbavo il clitoride e, quasi subito, ebbe il suo primo fragoroso orgasmo. Riprese a godere ed io, per tirare più a lungo possibile, mi fermavo quando sentivo che l'eccitazione saliva troppo e si avvicinava il punto di non ritorno. Ebbe altri due orgasmi e, con l'ultimo, incrociò le sue gambe sopra di me per non farmi uscire e farmi andare ancor più profondamente. Fu veramente troppo e, malgrado il pericolo della gravidanza, non riuscii a trattenermi e le venni dentro.
    Sentivo lui che continuava a dire di non venirle dentro, ma quando ha visto che affondavo ancora di più e venivo, gli sentii dire sottovoce:
    Beh, sì, è giusto, così! Dev'essere il maschio alpha che deve ingravidare le femmine!"
    Tornato in me mi sono sentito un verme. L'avevo fatta veramente grossa. ...
    ... Nessuno di noi parlava. Non ci potevamo capacitare di quanto fosse successo. Poi, cercando di riparare al danno dissi a lui di scoparla subito e di venirle dentro, in modo da dimezzare la possibilità che fossi io il padre di un eventuale bebè. Lui non se lo fece ripetere ed eccitatissimo iniziò a scoparla. Stavolta durò di più della volta del culo e, alla fine, le venne dentro con un urlo strozzato. Si era fatto tardissimo e mestamente ci rivestimmo. Risalimmo lo stradello ed in cima ci salutammo. Fortuna che era notte, perché mi scendevano le lacrime senza piangere. I mesi successivi, per me, furono un inferno. Avevo il pensiero fisso su quella settimana. Non riuscivo ad accettare che quella meravigliosa parentesi fosse finita e passò parecchio tempo prima che la ferita del distacco si rimarginasse. Da allora sono passati 10 anni e non li ho più visti, né sentiti. Cinque anni fa, da un numero che non avevo in rubrica, mi arrivò una foto sfocata e presa da lontano. Raffigurava un bambino (o una bambina) che andava in altalena spinto dietro da una figura femminile. Mi si gelò il sangue. Cercai di vedere meglio, ma era completamente sfocata. In un primo momento ho pensato fossero loro, ma ciò non era possibile, perché né io né loro avevamo il numero di telefono, quindi, senza pensarci troppo, ho fatto la cosa che ho ritenuto più giusta: premetti il tasto elimina. 
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