1. Ho rotto il culo ad una coppia.


    Data: 06/02/2023, Categorie: Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... sistemati sotto al prendisole della barca, così ti rompo il culo!"
    Come un automa, si spogliò e si dispose come gli avevo ordinato. Mi sono spogliato anch'io e ho riversato una buona quantità di saliva nel buco ed un po' sul mio cazzo. Mi son piazzato dietro di lui e, con la punta, ho cercato lo sfintere. Una volta posizionato bene, ho dato una forte spinta e gli sono entrato quasi tutto. Lui ha emesso un urlo disumano ed ha cominciato a pregarmi di uscire, perché non resisteva. Io mi son tirato un po' indietro, poi ho dato un'altra forte spinta e sono entrato tutto. Con sadismo gli ho detto:
    "Troppo tardi! Ora stai buono e subisci!"
    Continuavo a spingere come un forsennato e lui continuava ad urlare, dimenarsi e mordere il prendisole, ma ripeteva:
    "Sì, sìììì, fammi male".
    Finalmente stavo rompendo un culo secondo quelle che erano le mie inclinazioni. Dopo un po' di questo martellamento, ho sentito che si irrigidiva e gli partì un orgasmo che lo fece urlare più di quanto avesse fatto per il dolore. A questo punto, mi son lasciato andare anch'io e mi scaricai completamente nel suo intestino. Poi son andato a lavarmi ed ho notato che l'acqua si tingeva di rosso. Si tirò su anche lui, per andarsi a lavare, e notai che nel prendisole c'era un lago per la gran sborrata che aveva fatto. Lo smontai e lo portai in riva al mare. Lo gettai in acqua e con una scopa lo ripulii. Nel frattempo lui si rivestì e, con uno stentato ciao, se ne andò. Nei 6, o 7 giorni successivi, non ...
    ... si fece vedere, ma a me non interessava, perché avevo programmato che quella fosse la prima ed unica volta. Un pomeriggio, però, sentii il solito "ciao". Era lui e sembrava un cagnolino bastonato. Lo salutai e gli chiesi come mai non si fosse più fatto vedere e lui farfugliò qualcosa, eludendo la domanda. Mi guardava come a dovermi dire qualcosa, ma non parlava. Visto che non si decideva a parlare, fui io ad aprire il discorso e gli chiesi come andava. Lui, a fatica, mi rispose che gli avevo fatto molto male, ma che gli era piaciuto da morire e che, in quei giorni, non era riuscito a pensare all'accaduto senza masturbarsi. Al mio "quindi?", rispose con un largo giro di parole, che pian piano lo portarono a dire che poteva esser piacevole ripetere l'operazione. Ero diventato il suo padrone sessuale! Lo invitai a mettersi di nuovo nella posizione che conosceva e gli prodigai un'altra inculata, ancor più vigorosa di quella precedente. Per tutto l'inverno, ogni tanto si presentava e tornava a casa con il culo devastato. A primavera, con il ritorno dei "marinaretti della domenica" e con l'intensificarsi del suo impegno scolastico, in previsione dell'esame di maturità, che di lì a breve avrebbe dovuto sostenere, non ci vedemmo più. Passò l'estate ed un pomeriggio dei primi di settembre, me lo vedo arrivare. Mi raccontò che aveva conseguito il diploma col massimo dei voti e che si era iscritto alla facoltà di ingegneria navale, quindi, di lì a poco, si sarebbe trasferito a Genova. ...
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