1. La vicina di casa.


    Data: 30/01/2023, Categorie: Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... da lui, che lo assecondava in ogni desiderio. Scopavano in ogni luogo o momento possibile e, per non aver problemi, lui le sborrava solo in culo o in bocca, perché era estasiato dalla sua bravura nel succhiare il cazzo. La tresca, però, non era sfuggita alla moglie dell'amante, che aveva minacciato un casino e, poiché era la moglie a finanziare la loro impresa, i suoi genitori non trovarono di meglio che farle sposare Claudio, uno di sei anni più grande, che già lavorava qui come cuoco. Per dispetto, lei, nell’ultimo mese prima di sposarsi, si era fatta ingravidare dal suo amante. Con Claudio si era trovata davvero male. Ottimo marito, ma una frana a letto. Lui, non appena appoggiava il cazzo sul suo pelo, schizzava senza nemmeno darle il tempo di un minimo di godimento. Per un po', aveva pensato di tradirlo, ma aveva da poco ottenuto una cattedra come insegnante e non voleva far nascere casini. Una sera, stanca della solita schizzata di lui, si è ribellata:
    «Così non si può continuare! Tu hai appena goduto ed ora è il caso che mi lecchi e fai goder anche me, altrimenti domani la darò al primo che passa!»
    Lui aveva esitato un attimo, ma, vista la sua determinazione, aveva eseguito un perfetto lavoro. Per molto tempo era diventato il loro “gioco.” Tu vieni, allora pulisci ed io godo. Col tempo si era dedicata sempre più alla cura del figlio, che era cresciuto sano e forte, fino a diventare ufficiale di Marina. Poi smette di mangiare, si solleva e mi trascina di nuovo in ...
    ... camera e mi dice, sorridendo:
    «Ho ancora fame di te.»
    Torniamo a letto. Ora siamo entrambi consapevoli che sarà diverso, siamo più calmi, rilassati, ora vogliamo più il piacere che sfogar la nostra voglia. Lei si diverte a succhiarmi. È fantastica. Lo infila tutto in gola con estrema facilità, poi mi guarda e mi sorride.
    «Dai, fammi il culo! Ma, ti prego, fa piano: sono davvero tanti anni che nessuno me lo sfonda più.»
    Mi metto dietro di lei, lo lecco, succhio e umetto con la lingua. Infilo dentro un dito, poi due. Lo avverto solo un attimo rigido, poi, lentamente, si rilassa e lei insiste affinché la prenda. Infilo la punta e, pian pianino, cercando di non farle male, spingo dentro il mio palo. Lei mi fa fermare un momento, poi, inaspettatamente spinge con forza il suo corpo all’indietro e s’impala di colpo.
    «Hhaaiiii…fermo…cazzo, come sei grosso…mi spacchi! No...dai, muoviti, ma piano…»
    Limo lentamente quel buco, che si dilata sempre più, fin quando la sento godere. Ci distendiamo di lato. Le metto una mano davanti e le torturo il bottoncino, che serve a procurarle altro piacere. Infilo l’altro braccio sotto di lei e le metto due dita in bocca, mentre ne pianto uno anche in fica e le sussurro all’orecchio.
    «Immagina che tre maschi ti stiano scopando!»
    Lei ha un violento orgasmo, indice di una fervida fantasia che l’ha subito eccitata.
    «…uumuhmhh…sì, porci, depravati, sfondatemi…vengo!»
    Trema e gode in maniera completa. Mi fa distendere e, salita su di me di spalle, mi ...
«12...456...»