1. La vicina di casa.


    Data: 30/01/2023, Categorie: Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... palazzo ed una, in particolare, che spesso ammiro.»
    Lei mi guarda fisso negli occhi, poi sorride.
    «Voi uomini: sempre pronti a stuzzicare, quando se ne presenta l’occasione. Come mai un bel ragazzo come te, non ha una moglie e dei figli?»
    Mi chiede passando dal lei al tu.
    La guardo, sorrido e contrattacco.
    «Come mai una bella signora come te, con un fisico da sballo come il tuo, vive una vita defilata, di basso profilo, quasi avesse paura di esser notata, quando potrebbe oscurare il sole, se solo lo volesse?»
    Lei sorride, poi con un tono decisamente triste, replica:
    «Sono passati i tempi in cui amavo andar fiera della mia bellezza; oggi mi limito a far la moglie. Vivo del mio lavoro e cerco di farmi notare il meno possibile e, poi, non è vero che ho un corpo da sballo: tu, che ne sai?»
    La guardo e decido di affondare il colpo.
    «Credimi, sei una gran bella donna. Farei carte false per averti fra le braccia. Invidio tuo marito che può averti tutte le notti nel letto; a me è bastato ammirarti una volta, mentre salivi le scale, per eccitarmi, poi, mi son dovuto segare per calmare i bollenti spiriti.»
    Lei mi guarda, fingendo stupore o indignazione, ma poi si rilassa e sorride.
    «Sì, figurati se una vecchia come me, possa eccitarti! Chissà quante donne più giovani di me, ti porti a letto?»
    Insisto e attacco giocando il tutto per tutto.
    «Scherzi?! Tu vecchia? Ne vorrei di “vecchie” come te e poi, guarda, il solo averti qui, me lo fa tirare!»
    Lei si gira ed osserva ...
    ... stupita la mia mano, che evidenzia il pacco già duro.
    «Smettila di dir scemenze e dai, che la fila è finita: andiamo a casa.»
    Pochi minuti dopo, siamo nel parcheggio del fabbricato, dove lui ci accoglie preoccupato. Bastano poche parole di lei, per calmarlo. Lui mi ringrazia e, insieme, saliamo le scale di casa, poi, quando arrivo al mio pianerottolo, mi giro e vedo lei che evidenzia, il movimento del corpo per salire, facendo risaltare il suo meraviglioso culo, salendo dietro di lui. In cima, si gira, mi sorride e fa l’occhietto divertita. Passano dei giorni e la vedo solo di sfuggita, quando innaffia le piante sul terrazzo o quando va al lavoro, ed è sempre scambiandoci un breve cenno di saluto. Una mattina che ero di riposo (la sera prima avevo finito il turno molto tardi), mentre facevo la doccia, sento suonare alla porta. Metto un asciugamano legato alla vita e vado ad aprire. Immaginate il mio stupore quando me la trovo davanti. Mi chiede, guardando stupita il mio corpo nudo.
    «Puoi prestarmi del caffè?»
    Mi rendo subito conto che si tratta di una scusa, la faccio entrare e la invito in cucina, dove inserisco una cialda nella macchina del caffè e ne porgo una tazzina a lei, che lo beve in silenzio, mentre mi osserva. Dopo aver bevuto, mi volto per metter la tazza nel lavandino, quando sento, d'improvviso, le sue braccia cingermi da dietro, sotto le ascelle, e le sue mani stringere i miei pettorali, mentre il suo seno si schiaccia contro la mia schiena. Restiamo un attimo ...
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