1. La vicina di casa.


    Data: 30/01/2023, Categorie: Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Da tre anni abito in un nuovo appartamento nelle immediate vicinanze del mio lavoro. Sono Mario, ho trentacinque anni, e faccio il conducente di mezzi del sevizio pubblico. Sono alto uno e ottantacinque, moro, occhi scuri, spalle larghe e fisico ben curato; sessualmente mi definiscono ben dotato. Non sono sposato. Il mio lavoro mi offre spesso l’occasione di incontri interessanti, dai quali ricavo avventure che soddisfano appieno la mia insistente voglia di sesso, vissuto nel modo più porco possibile. Nell’appartamento, sopra il mio, vive una coppia. Lei una bella donna, alta, capelli scuri, una terza molto abbondante di seno, belle gambe, ma che conduce una vita alquanto dimessa, quasi a non voler farsi notare, schiva al punto da cercare di non destare attenzioni. Lui è il classico tipo molto serio, riservatissimo e d’indole molto docile. Credo che, in casa, sia lei a “portare i pantaloni.” Con loro ho solo scambiato qualche saluto, quando ci si incontra per le scale e, una sera, son rimasto ad osservar lei che saliva davanti a me, ammirando il suo bel culo, anche se coperto da un abito che lo risaltava poco. Con lui ho scambiato qualche parola in più, alle riunioni di condominio, ma inerenti a quelle sole questioni; mi son convinto che fosse un timido, completamente fuori luogo. Un pomeriggio stavo ritornando a casa dopo il lavoro, e, causa l’immancabile cantiere sulla tangenziale, c’era una fila pazzesca. Decido di fermarmi a bere un caffè nell’area di rifornimento. ...
    ... Quando son giunto davanti al bar, vedo la mia vicina di casa che guarda, sconsolata, dentro il cofano aperto della sua vettura. Il titolare del distributore le spiega che c'è un tubo rotto e che, solo l’indomani, il meccanico dell’officina lì presente, potrebbe aggiustarlo. Lei si gira, mi vede ed io mi avvicino sorridendole.
    «Mi scusi, la vedo in difficoltà, le posso esser utile?»
    Lei mi guarda come se fossi un soccorritore che la salva dal naufragio.
    «Oh, grazie, non saprei come tornar a casa: la mia auto ha fatto i capricci ed il mio cellulare ha la batteria scarica.»
    Le offro un caffè, che lei accetta, e ci presentiamo. Scopro che si chiama Giuseppina, ma lei preferisce Giusy, sposata con Claudio; ha un figlio ormai grande, che è un ufficiale di Marina. Si stempera la sua tensione e, lentamente, riprendiamo il cammino verso casa. Immediatamente ci ritroviamo in fila che procede lenta. Si lamenta del traffico.
    «Accidenti al solito cantiere: questa strada è diventata impercorribile; sai quando la impegni, ma mai quando la lascerai.»
    Le rispondo, rivolgendole un sorriso.
    «Sì, è vero, ma, tra le tante volte che sono stato in coda, questa sera è la prima volta che non ho fretta di rincasare.»
    Lei intuisce il complimento, sorride, poi si gira verso il finestrino, osservando il tramonto dietro grosse nuvole. Mi incalza con malizia.
    «Lei è sempre così gentile con le donne cui da un passaggio?»
    Le ribatto sorridendo.
    «No, solo con le belle signore che abitano nel mio stesso ...
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