1. Nuora e suocera. Terza parte.


    Data: 08/01/2023, Categorie: Cuckold Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... presi tanti»
    Orgogliosa di questa affermazione, ho continuato a pompare quella verga che sembrava lievitare ad ogni affondo nella mia gola. Sentivo proprio forzare il mio esofago al passaggio di quel grosso membro, che volevo far sborrare con tutta me stessa. Ho anche accarezzato le sue grosse palle, piene e dure, immaginando che fossero colme di nettare prelibato. Luisa mi guardava estasiata, fin quando mi sono impegnata a fondo, facendolo sborrare come un cavallo.
    «Accidenti come succhia bene! Mi ha fatto schizzare in un attimo! Mai trovata una cosi brava succhiacazzi!»
    Conoscere Luca è stato molto bello. Mi ha subito scopato, godendone tantissimo, mentre io, nel trovarmi in mano quello splendido cazzo, ne ero davvero colpita. Le sue dimensioni e la sua bravura mi hanno fatto godere molto. Nello stesso tempo, io pure ho fatto godere lui, succhiandolo e prendendolo dentro ogni buco, lasciandolo molto soddisfatto. Per circa due mesi, abbiamo fatto sesso intensamente, poi, una sera, dopo aver scopato e goduto tanto, mentre ero distesa su di lui, mi ha fatto i complimenti, ma io non mi sentivo soddisfatta.
    «Sei stata fantastica! Mi hai fatto davvero godere. Sei una troia stupenda!»
    In quel momento non ho detto nulla, ma poi dopo, da sola, nel mio letto, ho riflettuto e son giunta alle mie conclusioni. Per tre giorni non sono andata a scuola e mi son negata al telefono sia con lui che con Luisa. Il giorno che son tornata in classe, Luisa durante la ricreazione mi ha fatto ...
    ... il terzo grado.
    «Che ti è successo? Perché sei sparita?»
    L’ho guardata e gli ho detto che era meglio che troncavo con Luca. Lei mi guarda sorpresa e mi chiede il motivo.
    «Luca è un bravo ragazzo e pure di famiglia benestante, quindi credo che debba trovarsi una brava ragazza, tranquilla e fedele, di buona famiglia e, possibilmente, ricca. Credo che i tuoi genitori non approverebbero una come me. Diciamolo chiaramente: sono una zoccola! Una che non esita a fottere in ogni occasione, mentre lui dovrebbe trovarsi una che non abbia tante fregole.»
    Luisa mi guarda stupita e mi chiede se è davvero questo il motivo per cui non mi son fatta sentire per tre giorni e, quando gliel’ho confermato, lei mi ha rivolto uno sguardo davvero adirato.
    «Tu non hai capito nulla di cosa desidera mio fratello. Non sa che farsene di una bacia pile. Lui vuole una zoccola come te. E poi, non hai idea di quella che è la mia famiglia. Quindi smetti di farti pippe mentali.»
    Detto questo siamo tornate in classe e non ha aggiunto altro. All’uscita mi sono trovata davanti Luca che, guardandomi in faccia, in maniera molto seria, mi ha invitato a salire in auto con lui. Abbiamo percorso la breve distanza dalla scuola fino a casa mia e, una volta dentro, appena chiusa la porta, lui ha sollevato entrambe le mani e le ha appoggiate alle mie spalle. Il suo sguardo era serio, sereno, ma, nello stesso tempo, duro.
    «Non so cosa cazzo ti sia preso in questi tre giorni. Mi hai fatto letteralmente impazzire. Mia ...
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