1. La barista - Troia per una notte (Monica)


    Data: 08/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Leo71, Fonte: EroticiRacconti

    Per chi ha seguito un po' la cronologia dei miei racconti, che stanno ripercorrendo la mia vita tra il 1999 ed oggi, stavo vivendo un periodo non molto felice dal punto di vista lavorativo. Avevo interrotto in malomodo il rapporto con l'azienda che avevo contribuito a far crescere e la ricerca di una alternativa valida, che avevo ovviamente iniziato subito, non stava dando i risultati sperati. Negli anni avevo costruito un rapporto di fiducia e stima con molti grandi clienti e alcuni dei loro top manager erano diventati anche amici che frequentavo al di fuori dell’ufficio. Sparsi la voce che cercavo una sistemazione e ricevetti diverse chiamate. La maggior parte erano solo per sincerarsi che stessi bene e terminavano con un “se sento qualcosa ti faccio un fischio”, ma le apprezzai davvero molto.
    
    Ero di fatto un disoccupato a tempo pieno.
    
    Siccome non mi piace stare con le mani in mano, aprii una mia piccola società. Niente dipendenti, solo 3 soci tra i “trombati” della nostra precedente impresa. Avevamo preso fin da subito qualche piccolo contratto che mi impegnava al massimo uno o due giorni a settimana, ma nulla di più.
    
    In quel momento forse non era nemmeno male.
    
    Questo significava avere molto tempo libero, e francamente non ci ero proprio abituato. Decisi di prendermi qualche giorno per fare un viaggio con Stefano, un caro amico. Il piano era semplice: tante chiacchiere on the road. Dovevo disintossicarmi la mente.
    
    La prima sosta fu in una città che ...
    ... conoscevo bene, avendoci passato intere settimane per lavoro.
    
    Ero anche riuscito a contattare la proprietaria dell’appartamentino che usavo all’epoca: due camere da letto, praticamente in centro.
    
    La fortuna volle che quella settimana fosse libero e, visti i rapporti di conoscenza, ce le lasciò anche per sole due notti.
    
    Il programma della prima sera prevedeva una cena nel mio ristorante preferito, annaffiata dall’eccellente vino locale.
    
    Scorse a fiumi.
    
    Anche Stefano aveva bisogno di una pausa: imprenditore, era sempre sotto pressione e quando si prendeva uno dei rari momenti di svago… beh… si divertiva!
    
    Quella sera uscimmo dal ristorante già un po’ brilli, ma lui era ormai lanciato e voleva a tutti i costi andare alla ricerca di un posto per fare tardi davanti ad un paio di cocktail.
    
    In queste cittadine di provincia a mezzanotte è già tutto chiuso, soprattutto durante la settimana, ma sulla via di casa trovammo probabilmente l’unico bar ancora aperto.
    
    Era un posto davvero singolare: piuttosto buio, con solo luci colorate di azzurro e verde.
    
    Niente tavoli ma tutti in piedi.
    
    I pochi avventori erano tutti giovani, per lo più ragazze in top e minigonna.
    
    Alcune ballavano approfittando della musica alta.
    
    Pensammo a studentesse della vicina università. Ci piazzammo al bancone ed ordinammo dei gin tonic.
    
    Le bariste erano decisamente due fighe spaziali, una bruna ed una bionda, vestite con il costume tipico delle cameriere bavaresi ma con delle gonne ...
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