1. Venerdì


    Data: 03/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Vert_, Fonte: Annunci69

    ... andati. Glielo dissi con calma per fargli capire che da parte mia la situazione era totalmente sotto controllo, ma lui si innervosì maggiormente. Borbottò qualcosa di incomprensibile, ed allontanandosi sentimmo distintamente che gli uscì un “puttana” all’indirizzo di Luana.
    
    Lo raggiunsi di scatto, senza che Luana potesse fermarmi, e lo afferrai per il colletto. “Ripeti quello che hai detto, brutto stronzo”, gli ringhiai in faccia. “Mollami e torna dalla tua troia, bamboccio”, fu la sua risposta sprezzante, al che non potei far altro che spintonarlo con tutta la forza che avevo fino a farlo cadere rovinosamente all’indietro. Da lì a un attimo si sarebbe alzato per saltarmi al collo, se non fosse intervenuto il mio amico proprietario con un altro cameriere, bloccandolo. “Vattene fuori, sei licenziato!” gli urlò senza possibilità di appello. Il tempo di sistemarsi un minimo la camicia, poi, nel gelo più totale di tutti i presenti, il cameriere se ne uscì fuori imprecando e schiumando rabbia.
    
    “Mi spiace, non volevo andasse a finire così”, dissi dispiaciuto e ancora un po’ tremante a Luana. Lei mi parve scossa ma allo stesso tempo fiera di me. “Vieni, andiamocene via”, la esortai prendendola sotto braccio, ma a quel punto intervenne il gestore producendosi in una valanga di scuse. Ci disse che quel disgraziato di suo nipote – il cameriere – questa volta non l’avrebbe passata liscia, che era l’ultima opportunità che gli dava, che l’avrebbe sbattuto in mezzo alla strada ...
    ... eccetera eccetera. Ci offrì la cena e pure l’alloggio, tutto a sue spese con l’intento di farsi perdonare. Dopo dieci minuti di suppliche accettammo. In fondo tutto quello che importava a Luana adesso, lo avvertivo, era avere un rifugio dove leccare al suo lupo-guerriero tutte le ferite…
    
    Facemmo una piccola passeggiata all’aria aperta gustandoci dall’alto le luci della città. Parlammo delle infinite ore trascorse in chat, ore passate masturbandoci a distanza, mandandoci foto, video, eccitandoci con ogni genere di fantasia. Nessuno dei due aveva mai avuto limiti: ci piaceva sperimentare, spingerci sempre oltre, senza pudore, anche se soltanto con la mente, senza il contatto fisico. Ma adesso i nostri corpi erano vicini, una stanza vuota ci stava aspettando… e Luana era ancora senza mutandine.
    
    Andammo su quasi di corsa, non resistevamo veramente più. Chiusi la porta alle nostre spalle e mi gettai su di lei, spingendola al muro, baciandola e leccandola sul collo. Infilai una mano all’interno dello spacco del vestito e cominciai a palparla avidamente. Lei, senza smettere a sua volta di leccarmi con quel delizioso piercing al centro della lingua, mi slacciò i pantaloni e me li abbassò senza perdere tempo. Toccandola da sotto il vestito constatai che era già abbondantemente bagnata. “Bene…” pensai. Le mie dita stavano già per farsi posto all’interno della sua vagina liscia e carnosa, ma fui costretto a fermarmi…
    
    Nella stanza a fianco c’era qualcuno. Tutto avvenne in maniera ...
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