1. Confessioni Private


    Data: 21/08/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Lesbo Autore: lascivo89, Fonte: RaccontiMilu

    ... potevo proprio fare a meno di masturbarmi davanti allo specchio. Lo facevo più volte a settimana. Quando venivo intingevo la manina nella mia fica calda e accogliente e leccavo poi le dita bagnate dei miei stessi umori godendone poi l’odore e il sapore. E mentre lo facevo, sempre sogguardavo lo specchio. Oppure mi spalmavo la mia ciprina sui capezzoli. Se mi avessero vista i miei che mi credevano la classica brava ragazza tranquilla o le mie amiche, amici e colleghi di scuola vari, non ci avrebbero creduto: i ragazzi pensavano avessi avuto più storie per la mia avvenenza eppure in fondo credevano fossi una santarellina che se la tirava; gli adulti erano persuasi fossi una ragazza senza alcun vizio o stortura. Ed invece capitava passassi pomeriggi o serate ad ubriacarmi di piacere, a sospirare sempre più forte mentre le mie dita più in basso martellavano il clitoride esausto bagnandosi tutte, mentre esaltavano il mio essere donna. E a me sembrava di essere in paradiso. Guardavo allo specchio il mio petto ansante che si alzava e abbassava al ritmo del respiro velocizzato, ammiravo le mie labbra che si schiudevano liberando il sospiro del mio piacere e mettendo in mostra i miei denti bianchissimi; quel piacere che, quando raggiungeva il culmine, mi obbligava a gridare. Poi non capivo più nulla: sentivo solo un calore fortissimo innalzarsi dal centro del mio scrigno e protendersi in ogni direzione. In alcune occasioni la voglia era tanta che subito ricominciavo pensando a ...
    ... quanto ero porca ed osservando allo specchio le oscenità che stavo combinando all’insaputa del mondo. Ma più spesso mi ricomponevo alla meglio, mi struccavo, rivestivo svogliatamente e riprendevo a studiare per mostrare ai genitori che sarebbero stati di ritorno di lì a poco quanto fosse diligente la loro bambina.
    
    Ma altre volte desideri inconcepibili mi prendevano all’aria aperta. Ricordo, ad esempio una volta che ero in vacanza con i miei in un incantevole luogo di montagna bucolico; ricordo come fossi sempre più accaldata, a volte bastava sentire l’elastico delle mutandine tra le gambe per eccitarmi da morire. Avrei voluto essere sfondata da un uomo, ma in realtà non avevo ancora trovato nessuno d’interessante e troppi ragazzi mi parevano non all’altezza: sporchi, brufolosi e poco curati. Per cogliere una giovane rosa come me ci sarebbe voluto ben altro….Ebbene un giorno m’ero spinta in un boschetto a leggere un libro harmony e ad un tratto avevo sentito un formicolio provenire dal basso ventre congiunto al ben noto calore: la mia fica bollente vogliosa esigeva le dedicassi il tempo necessario per sollazzarla con i consueti, proibiti, movimenti.Le carezze fugaci e l’acqua fredda non erano bastate a sopire i miei istinti di giovane in pieno rigoglio. Il mio sesso aveva bisogno di un massaggio prolungato ed io di sfogarmi completamente. Allora cercai un luogo dove nessuno sarebbe potuto passare, ma in realtà la certezza matematica della sicurezza occulta non ci sarebbe mai ...
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