1. Confessioni Private


    Data: 21/08/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Lesbo Autore: lascivo89, Fonte: RaccontiMilu

    ... stata. Col cuore in gola e presa da una folle eccitazione erotica, mi abbassai i jeans e le mutandine viola. Le vidi tutte bagnate dei miei umori, tanto che si potevano strizzare ed iniziai il rito autoerotico. Con movimenti circolari circuivo il clitoride e a volte lo schiacciavo con l’indice. Intanto l’altra mano si posizionavo all’ingresso del mio caldo antro che traboccava di umori. Man mano che aumentava l’eccitazione e mi avvicinavo ad un orgasmo travolgente, mi toglievo altri vestiti: arrivai ad essere sdraiata sul muschio completamente nuda, mentre mi tormentavo il sesso a due mani e mi mordevo le labbra per il piacere cercando almeno di soffocare, per quanto possibile, i gridolini del piacere. Il mio bacino andava in su e in giù come impazzito, al ritmo della masturbazione che, testarda, imponevo alla mia fica. Le mie forme generose, il petto sodo e pieno, si muovevano come volessero partecipare anche loro a quella danza oscena. Vedevo i seni alzarsi e abbassarsi: credo che se qualche uomo mi avesse vista in quel momento, mi avrebbe violentata senza neanche domandarsi chi fossi. Il mio cervello era completamente staccato ed in panne: mi disinteressavo completamente della possibilità che qualcuno, forse persino mio madre, avrebbe potuto scoprirmi durante l’atto osceno. Pensavo a me stessa, a tenere in mano un bel pene duro e persino ad una bella ragazza che si bagnava le labbra con gli umori fuoriuscenti dalla mia vagina. Dio che meraviglia: mi stavo sditalinando ...
    ... in piendo bosco baciata dai raggi del sole che filtravano tra le fronde ed era un sogno di folle lussuria che si realizzava. Tenendo gli occhi voluttuosamente semichiusi, aumentai il ritmo, puntando le dita dei miei piedi dalla delicata e lezioso foggia contro un ramo del bosco, ed esplosi: non riuscii a trattenere un grido soffocato di piacere, mentre tutto si spegneva e la mia mente era rapita in estasi e il mio capo si adagiava sulla dolce cascata dei capelli brillanti color castano che si spiegavano con ardore sul muschio verde. Le mie gambe in preda a movimenti inconsulti, controllate dalla divinità del piacere. La vagina spalncata e rorida si contraeva furiosamente così come il mio bacino, squassato dal piacere. Venni con due dita nel vestibolo della mia fica e godetti come non mai, poi mi leccai il tutto, cercando di risistemarmi come potevo. Mi guardai allo specchietto dei trucchi che portavo nella borsa: avevo l’aria distrutta e languida, ma di un erotismo assoluto, con le guance arrossate e le labbra rosse come non mai, bagnate della mia eccitazione. Sentivo persino l’odore del mio sesso e quasi volevo ricominciare, insaziabile, ma poi realizzai in quali condizioni mi trovavo e mi rivestii alla meglio.
    
    In quel periodo (17 anni) attraversai persino una fase saffica; come vi ho detto i miei coetanei non m’interessavano più che tanto e, anche se le mie fantasie ricorrenti, erano collegate all’idea di penetrazione e sverginamento (non vedevo l’ora di avere la fica ...
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