1. saradalegare


    Data: 19/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcuno sia entrato nella mia casella di posta ed abbia cambiato tutto?
    
    Il risultato era che, adesso, lei non poteva più accedere a messaggi ed immagini, mentre il misterioso individuo, sicuramente lo stesso che le aveva mandato l’email, lo poteva fare benissimo.
    
    Ora sì che sono nei guai, perché lì dentro ci sono decine di messaggi in cui io descrivo le mie fantasie ed il piacere che provo nell’essere dominata, e poi ci sono un sacco di immagini, che testimoniano la corretta esecuzione dei compiti assegnatimi dal master.
    
    Si rivide con i seni violacei, strizzati da una ruvida corda, legata stretta al punto da affondare profondamente nella carne, con le pinze di metallo serrate sui capezzoli e capì appieno il significato delle poche parole che le avevano mandato di traverso quella che invece si era prospettata come una bella giornata di fine estate.
    
    Quel giorno doveva preparare una stima immobiliare per la banca con cui collaborava, era un documento importante, che richiedeva una discreta concentrazione, ma, con quello che le era capitato, non riuscì a combinare nulla.
    
    All’ora di pranzo arrivò il secondo messaggio e Sara andò letteralmente in panico.
    
    Staccò di colpo le dita dalla ciocca di capelli che stava nervosamente arrotolando da un po’ di tempo e si guardò intorno. Marco, il suo giovane collega, sembrava completamente impegnato, fissava il monitor e muoveva velocemente il mouse con la mano destra.
    
    Può essere lui? Ma no, non mi sembra il tipo per ...
    ... fare una cosa del genere.
    
    Però era come se questa persona misteriosa la stesse spiando, oppure la conosceva così bene da prevedere i suoi gesti abituali, perché aveva sempre avuto il vizio di arrotolare con le dita le ciocche dei capelli.
    
    Alle 16,30 non resistette più, salutò Marco che continuava a lavorare al computer e uscì dallo studio.
    
    Non c’era mai stata in quel bar, ma lo aveva notato diverse volte, perché era un posto grande, situato tra la statale e l’argine del fiume, appena fuori dell’abitato, andando verso sud.
    
    Prima di lasciare lo studio era andata in bagno per darsi una sistemata al trucco.
    
    Quel giorno indossava un tailleur rosso. Non amava vestirsi così ma sarebbe dovuta passare in banca per consegnare la relazione e quella è gente che se ti presenti in jeans e camicetta sportiva, ti trattano come una pezzente, così, a malincuore, aveva dovuto rinunciare al suo abbigliamento preferito e, soprattutto, alle ballerine comode e basse.
    
    Non puoi certe mettere scarpe del genere con un tailleur elegante ed, ora, dopo una giornata intera, le scarpe con il tacco, che erano anche strette di pianta, le cominciavano a dare fastidio.
    
    Mentre ripassava il trucco sugli occhi si osservò nello specchio. Per avere quarant’anni non poteva lamentarsi, certo, sua figlia, che pure aveva una corporatura simile, era più magra, ma lei non sfigurava di certo, e poi vent’anni fa ‘
    
    Si rese conto che la gonna del tailleur le tirava un po’ sui fianchi, infatti ultimamente ...
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