1. saradalegare


    Data: 19/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... il computer incustodito. Molto interessante la tua corrispondenza con il master, e poi, quelle foto, hai delle belle tette, ma adesso devo andare, stai tranquilla, ci sarà tutto il tempo per approfondire la nostra conoscenza.’
    
    Marco si alzò, rimise a posto la sedia, perché lui era un ragazzo preciso, e se ne andò, lasciando Sara stupefatta e angosciata.
    
    La situazione era peggiore di ogni più catastrofica previsione: era nelle mani del fidanzato di sua figlia che l’avrebbe potuta usare per soddisfare i suoi appetiti e non osava immaginare come l’avrebbe potuta prendere Chiara o peggio, suo marito, se avessero scoperto tutto. Per diversi giorni Sara non ebbe notizie di Marco, sperò che ci avesse ripensato, magari preso da rimorsi per la cattiva azione che aveva immaginato di fare alla futura suocera, ma si sbagliava.
    
    L’email conteneva solo una manciata di parole, che erano state sufficienti a sprofondarla nel panico più totale. A studio non aveva combinato nulla, ed ora non aveva il coraggio uscire per tornare a casa.
    
    Ma sì, cercherò di rincasare il più tardi possibile, alla fine si stuferà di aspettare.
    
    Al messaggio erano allegate diverse foto, oltre ad una in cui lei mostrava i seni strettamente legati con una corda, ce n’erano un paio con i capezzoli stretti da pinze di metallo e, altre in cui mostrava il sedere nudo rosso per le sculacciate, per terminare in bellezza con dei primi piani della fica tenuta aperta con le dita.
    
    In tutte le immagini, il viso ...
    ... o non era inquadrato oppure era stato oscurato, però, se fossero finite in mano a sua figlia o a suo marito, sarebbe stato evidente che erano state scattate in casa, bastava osservare i mobili e le suppellettili sullo sfondo, e, a quel punto, per logica deduzione, la donna bionda, ritratta in quelle pose sconvenienti, non poteva essere che lei.
    
    Insomma era in trappola, non poteva fare altro che ubbidire agli ordini di Marco.
    
    Quel giorno, invece delle solite ballerine, basse e comode, aveva messo delle scarpe con il tacco alto, non lo faceva spesso, perché era faticoso stare tutto l’intera giornata con simili calzature, però era innegabile che i tacchi alti la slanciavano e, visto che con il passare degli anni aveva preso qualche chilo, non era certo un male.
    
    Si guardò nello specchio del bagno dello studio, i capelli biondi e mossi le ricadevano piacevolmente sulle spalle, la maglia nera, attillata e molto scollata, metteva in evidenza il suo seno generoso e, per finire, i jeans, sottolineavano i fianchi ed il sedere rotondo.
    
    Poi pensò a Marco, certo sarebbe stato peggio se fosse finita nelle mani di un vecchio schifoso, ma era il ragazzo di sua figlia ed aveva più o meno metà dei suoi anni.
    
    ‘Buongiorno signora Sara, la vedo in splendida forma’, le disse mentre le apriva lo sportello dell’auto per farla salire.
    
    ‘Andiamo a fare un giro con la mia auto, spero non abbia nulla in contrario?’
    
    ‘Marco, una cosa soltanto …’
    
    ‘Mi dica signora Sara.’
    
    ‘Ecco, va ...
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