1. Ti amerò per sempre


    Data: 14/08/2018, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... verginità l’uno all’altro. Dopo quella notte continuammo a frequentarci assicurandoci che nessuno se ne accorgesse. Naturalmente tuttavia, non vedevo l’ora di raccontare a Sara quello che era successo, lei non mi avrebbe creduto. Ma andava bene così.
    
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    Era passato quasi un anno da quando Gabriele ed io avevamo cominciato a stare insieme segretamente e continuavamo ad amarci. Sara si era trasferita e ci sentivamo solamente on-line o per telefono. Mi mancava molto! Nessuno di noi si era ancora rivelato ma non sapevo se sarei riuscito a tenere il segreto per molto, mia mamma mi aveva sorpreso molte volte a masturbarmi su un porno gay. Purtroppo Gabriele ed io avevamo solamente una lezione in comune. L'anno prima le avevamo tutte.
    
    "Ehi. Cosa c’è?" Disse Gabriele con un ammicco e un sorriso. "Huh?" Dissi io “Dov’è finito il che stavamo guardando?" "E’ finito. Tu eri troppo occupato a fantasticare di me." Leggeva nel pensiero! Eravamo all’ora di Studi Sociali, come ho detto l'unica lezione che avevamo insieme. Tutto ciò che facevamo in quella stupida ora era guardare uno stupido video. Era ora che l’insegnante andasse in pensione.
    
    "Oh." Dissi. C’erano dieci minuti prima della lezione successiva così potevamo parlare. "Che c’è di nuovo? " Mi chiese. "Nulla" risposi. "Beneee..... " continuò lentamente... "E’ venerdì, non abbiamo compiti, i miei genitori sono fuori per il fine settimana e... " Io gli sorrisi, sapevo quello che voleva fare. Era la persona più eccitante ...
    ... che avessi conosciuto. "Sì." Dissi sorridendo. "Ok” Disse lui. “Andiamo a casa mia in autobus. Puoi chiamare tua mamma da là... e potresti utilizzare i miei vestiti." Mi fissava negli occhi mentre suonava la campana dell’ultima ora.
    
    Dopo la campana corsi al mio armadietto; misi via tutti i libri ed afferrai il mio cappotto. Corsi fuori. Quell’anno il mio armadietto era vicino all’uscita per cui normalmente ero uno dei primi a raggiungere la fermata. Aspettai Gabriele così avremmo potuto sederci vicini e tenerci per mano di nascosto. Finalmente lui uscì e ci guardammo negli occhi. Pensavo che nessuno si fosse ancora accorto di nulla perchè noi andavamo in giro anche con altri.
    
    Salimmo sull’autobus ed andammo in fondo. Lui si sedette vicino al finestrino ed io vicino a lui. L'autobus era tranquillo, nessuno era agitato, tutto era silenzioso. Io misi la mia mano sotto il mio cappotto e lui fece lo stesso. Eravamo seduti e ci tenevamo per mano. Ci volevano 30 minuti per arrivare a casa sua. Questo era quello che mi piaceva di più, sono romantico e cercavo sempre luoghi per stare tranquillo con lui.
    
    Finalmente arrivammo ed entrammo in casa sua che era molto più grande e più bella della mia. "Accomodati, vado a prendere il telefono." Lo prese e schiacciò il bottone della segreteria telefonica. "Una nuova chiamata" Disse la voce di monotona della macchina. "Ehi baby sono Giorgio. So che i tuoi sono via. Ti amo. Chiamami. Ciao." Gabriele tentò di chiudere la comunicazione ma ...
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