1. Ti amerò per sempre


    Data: 14/08/2018, Categorie: Hardcore, Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    Dannazione, è così eccitante, pensai tra di me. "Vuoi dirlo più forte?" Chiese Sara. Lei era la mia miglior amica fino dall’asilo. Le diedi un'occhiata confusa. "Dannazione è cooosì eccitante." Ha detto lei con voce beffarda. Capii che l’avevo detto troppo forte. L’avevo detto solo a lei e quindi potevo stare tranquillo. Si chiamava Gabriele ed aveva 18 anni. Anch’io avevo 18 anni e frequentavamo ambedue il liceo.
    
    Era alto circa un metro e settanta e da quello che avevo potuto vedere ogni giorno in palestra, aveva dei bei addominali. Quando alzava la maglietta per asciugare il sudore non potevo fare a meno di guardarlo. Lo vedevo anche quando si cambiava, portava sempre dei vecchi boxer militari ed era decisamente ben fatto.
    
    "Sai che ha una ragazza, è chiaramente etero." Disse Sara. "Grazie Sara per aver rovinato i miei sogni." le risposi. Ci piaceva stuzzicarci. La campana suonò ed erano ora di fare storia. "Oh maledizione, sarò seduto proprio dietro a Gabriele in storia." Dissi a Sara. "Sì, cerca di controllare i tuoi ormoni" mi rispose. Andai al mio armadietto a prendere i miei libri, mentre mi avviavo verso l’aula vidi Gabriele piegato davanti al suo armadietto e non potei fare a meno di guardare il suo bel sedere. Mentre lo stavo fissando, lui si voltò. Non ne sono sicuro ma penso che mi vide, allora mi voltai rapidamente ed andai in classe.
    
    Anche dal didietro era bello. Forse ne ero ossessionato, beh, penso di esserlo stato, ma lui era veramente eccitante. La ...
    ... campana suonò e la giornata era finita. Corsi al mio armadietto per non essere in ritardo per l'autobus. Anche se mi affrettavo arrivavo sempre per ultimo. Stavo fantasticando quando l'autobus arrivò alla mia fermata. Mi alzai e scesi, non ero lontano da casa mia e ci sarei arrivato in un minuto.
    
    Ero vicino a casa quando qualcuno mi toccò sulla spalla. Mi voltai e vidi Gabriele, quasi svenni sul momento. "Ehi Gabriele, che c’è?" Chiesi. "Niente, ho dimenticato di nuovo quella maledetta chiave. Posso usare il tuo telefono per chiamare mia mamma o mio papà." "Sicuro, con piacere." Lui stava per stare in casa mia. A usare il mio telefono. Ero chiaramente ossessionato. Arrivammo alla porta, apriii ed entrai. "Accomodati, cerco il cordless."
    
    La segreteria telefonica aveva 2 comunicazioni ma non mi attardai ad ascoltarle, volevo solo portare il telefono a Gabriele. Non era nella sua sede, schiacciai il bottone e sentii il segnale nella mia stanza. "Aspetta, Gabriele, è disopra." "Ok." Salii la scala più velocemente possibile, trovai il telefono e corsi di nuovo giù. "Eccolo." Gli diedi il telefono. "Grazie."
    
    Ero seduto sulla sedia davanti a lui. Tentavo di controllarmi e non andargli vicino. Era cooosì bello. "Ok, ma, ciao." Lo sentii dire al telefono. Lui chiuse la comunicazione e mi diede il telefono. "Passerà un'ora e mezza prima che lei torni a casa. Ti dispiace se uso il tuo bagno prima di andarmene?" Avevo voglia di dirgli sì, sicuro, solo che ti sbircerò dalla porta! ...
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