1. Rue du douai


    Data: 13/08/2018, Categorie: Etero Autore: lampone, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcosa di caldo.
    
    Un attimo dopo erano in cucina a preparare il the. Strana la vita, solo pochi sguardi eppure già cosi presente la loro vicinanza.
    
    Non era solita prendere l’iniziativa, sicuramente non con il lato maschile del mondo. Eppure, il the odorava di zenzero e cardamomo, era caldo , dolce e profumato. Ad ogni sorso, uno sguardo e un immagine possente dei loro corpi stesi a far l’amore. Quelle mani. La tazza era avvolta nelle dita, la tazza era sostenuta e racchiusa dalle dita. Voleva essere la tazza, voleva essere il the per le sue labbra.
    
    Si alzo, rapida nella sua decisione. Gli chiese di scegliere della musica e andò a farsi una doccia bollente. Naturalmente lui scelse musica perfetta, perfetta per loro. Resistette all’idea di trascinarlo sul divano, e asciugandosi i capelli davanti a lui, gli gettò un asciugamano per la doccia.
    
    Fu in quel momento che perse la testa. Saperlo sotto la sua doccia, mentre usava i suoi prodotti, e sentire quella musica, mentre poteva intuire i movimenti delle mani sul suo corpo che accarezzavano, strizzavano, sciacquavano
    
    Si sdraiò nuda sul letto, l’avambraccio destro a coprire come un telo il seno ormai indurito dall’eccitazione. Le gambe aperte, con il sesso umido . Iniziava a sentire pulsare, e introdusse il dito . Sì era eccitata, il dito scorreva senza fatica al suo interno e la doccia scrosciava sul corpo che lei desiderava.
    
    Sentì lo scorrere dell’acqua sulle pareti della doccia e immaginò lui davanti allo ...
    ... specchio. Il corpo asciutto, il peli ricciuti.
    
    Si fece trovare sul letto seduta in ginocchio. Le mani lungo i fianchi. Nessuna meraviglia nel suo sguardo. Entrambe sapevano che cosi sarebbe stato.
    
    Si avvicinò gettando a terra l’asciugamano e rivelando un corpo ben fatto, il pene eretto e gonfio. Fu un piacere vederlo avvicinare sorridente. Lo guardò? O forse è più corretto dire che si attraversarono con gli occhi. Gli sussurrò nell’orecchio di farla suonare. Si approssimò alle sue spalle e la circondò come aveva sempre saputo. Appoggiò la guancia al suo collo, le gambe aperte a contenere l’ampiezza dei suoi fianchi. Le braccia a circondarla come fosse il suo strumento. Lei si abbandonò docilmente reclinando il peso sul suo petto, circondandogli il collo con le braccia. La sua erezione premeva nel solco tra le natiche, ma in quel momento tutta le sua energia era concentrata ad accarezzarle il seno e il sesso. Stava suonando veramente, utilizzava il suo corpo come un contrabbasso e le canticchiava nell’orecchio il pezzo. Ogni accordo vibrava sul sesso, e pizzicava i capezzoli, la sua lingua scorreva sull’orecchio mentre piccoli morsi al lobo tenevano il ritmo armonico.
    
    Si voltò quando ormai fu chiaro che avrebbe goduto rapidamente senza averlo dentro. Gentilmente lo accompagnò con un gesto della mano a sdraiarsi sul letto. Era il primo istante in cui lo poteva ammirare completamente nudo, steso davanti a lei. Rimpianse di saper solo ascoltare musica. Si stese su lui,a ...