1. Rue du douai


    Data: 13/08/2018, Categorie: Etero Autore: lampone, Fonte: RaccontiMilu

    ... forza delle braccia e la sensibilità delle dita. Rimaneva sempre meravigliata davanti all’importanza nascosta di quello strumento, l’unico in grado di amalgamare i suoni degli altri.
    
    Fu proprio in uno dei negozi sottocasa che lo vide. Stava suonando il contrabbasso. Non molto alto, capelli scuri, mossi. Barba appena accennata. E mani, le mani ! Mai viste delle mani intense e belle come le sue. Dovette entrare nel negozio. Le vene che circondavano il dorso delle mani erano in tensione, come tutto nel suo movimento. Ad occhi chiusi seguiva le note di Round Midnight. Non era bello, ma le vene delle mani rivelavano forza e dolcezza e la stessa forza si intravedeva nelle vene del collo, che leggermente piegato sussurravano alle corde del suo amore come muoversi.
    
    Immagino di essere quel contrabbasso, di avere il suo fiato caldo sul collo, mentre con le braccia la stringeva solleticandole il seno. Si sfiorarono nella mente per un istante solo, e lei abbassò lo sguardo, convinta che lui avesse intuito ogni cosa.
    
    Girovagò appena per il negozio, e usci subito dopo lui. Voleva seguirlo, scoprire almeno quante possibilità avesse di rivederlo li intorno. Fu premiata dalla sua incoscienza. Si fermo dal panettiere, che lo salutò cordialmente. Dunque abitava in zona dunque non era impossibile sognare quelle mani su lei.
    
    La sera si preparò per andare al club, ma i pensieri vagavano su quelle mani e sul sorriso estasiato mentre pizzicava le corde . Pioveva quella sera, e ...
    ... naturalmente lei era senza ombrello. Ormai la dimenticanza si era trasformata in abitudine, e poi la pioggia lavava spesso anche i pensieri. Uscì di corsa dal locale, cercando di ripararsi appiattendosi sul marciapiede e si incamminò verso casa. Intanto procedeva col solito spogliarello di corsa. Apri i gancetti, slaccia la camicia. Non si accorse della sua presenza. Fino a che non andò a sbatterci proprio contro. Se ne stava riparato dietro l’androne, cercando di proteggere la grossa custodia del contrabbasso. Il portone di casa sua. Involontariamente sussultarono entrambe.
    
    Lo guardò un attimo in più del dovuto, e si sorprese a sorridere mentre osservava con quanta cura stesse cercando di proteggere la custodia del contrabbasso dalla pioggia scrosciante. Cerco di darsi un contegno, mentre tentava di trovare le chiavi di casa nella borsa scompigliata come i suoi pensieri. Solo in quel momento si rese conto del suo stato fisico. Aveva come sempre tolto il reggiseno e slacciato la camicetta per tuffarsi nell’intimita della notte. Ed ora, un capezzolo turgido e intirizzito stava spuntando dalla fessura lasciata libera . Lui osservava lo spettacolo dei suoi seni ansanti, e muoveva le lunghe dita sulla custodia del contrabbasso, quasi a voler cercare nello scorrere delle mani quella serenità che mancava ai suoi occhi.
    
    Era attratta da quelle lunghe dita, da quelle mani nervose. La sua testa scarmigliata e grondante decise per lei. Lo invito a salire, a darsi un asciugata e a bere ...