1. Rue du douai


    Data: 13/08/2018, Categorie: Etero Autore: lampone, Fonte: RaccontiMilu

    Rue du douai
    
    Rue du Douai, cosi si chiamava quella strana stradina nella quale avrebbe alloggiato. Trovare un appartamentino nel quartiere di Pigalle era stata impresa facile. Come del resto trovare un lavoro. La zona era piena di locali e ristoranti per turisti. Lei era una brava cuoca, e non aveva poi faticato molto a trovare di che mantenersi. Rue du Douai era un posto fuori dal mondo. Solo strumenti musicali, di ogni genere. Negozi specializzati in sole chitarre, negozi che vendevano solo accessori per strumenti musicali. Lei amava la musica, la musica jazz. Dall’Italia era partita con pochi bagagli, libri e musica. Di quelli non poteva fare a meno. Il locale nel quale aveva trovato lavoro, ogni sera presentava uno spettacolo jazz live , cosi al diletto di stare in cucina si sommava quello della buona musica. Il locale terminava l’ultimo spettacolo alle 24, e lei poteva levarsi il piacere di tornare a casa passeggiando per un quartiere che non dormiva mai. Il quartiere aveva i suo stessi ritmi di lavoro. Arrivava a casa assonnata e stanca dall’esser stata in piedi a lungo. Spesso i capelli ancora umidi dalla doccia di fine lavoro. Come intravedeva il portone di casa, già la mano scendeva a sbottonare la camicetta, e si intrufolava verso i gancetti del reggiseno, per guadagnare pochi secondi che a lei sembravano immensamente preziosi. Era una sfida, piccola, ma pur sempre una sfida contro il sonno e contro il tempo. Era una liberazione, sentire il suo seno pesante ...
    ... uscire dalla gabbia dei ferretti e iniziare a ondeggiare libero lungo la strada. Mentre saliva le scale verso l’appartamento , iniziava a slacciare i pantaloni e arrivata sulla soglia ridendo doveva sostenerli mentre infilava chiave nella toppa. Gettava via le scarpe, richiudeva la porta alle sue spalle, e in pochi secondi era già avvolta dalle lenzuola. Adorava allargarsi nel letto, prendere possesso di tutto quello spazio, profumato di lei. A volte, se non era troppo stanca, iniziava ad accarezzarsi lentamente, dolcemente. Se ne stava cosi con il dito sul sesso, alternando strofinii a piccole penetrazioni. Non lo faceva per godere, ma semplicemente per sentire. Sentire il suo profumo avvolgere le lenzuola. Spesso alla mattina si alzava col clitoride ancora gonfio e le dita poggiate sopra .Iniziava allora la giornata odorando se stessa, e desiderando spesso un uomo.
    
    La mattina era libera. Le piaceva girovagare per il quartiere. I quartieri che di giorno sono sonnacchiosi, pieni di ricordi della sera precedente. Tutto taceva a Pigalle, tranne che in quella stradina. Li si respirava la musica. Lei non capiva proprio nulla di musica, era solo una buona ascoltatrice. Adorava veder suonare. Vedere le dita agili ricavare suoni da strumenti per lei incomprensibili. Il sax, la tromba , il contrabbasso. Ecco il contrabbasso era uno strumento altamente erotico. Appoggiato completamente al corpo del musicista, accolto a gambe larghe e raccolto, quasi protetto da quelle. Poche corde, e la ...
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