1. Alcol e sigarette - 1


    Data: 20/09/2017, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... Indosso una maglia di cotone che mi arriva sopra la metà della coscia, praticamente una minigonna, e dallo scollo molto largo, che mi scopre costantemente una spalla. Sotto ho una specie di canottiera grigia, cortissima, che mi fa anche da reggiseno. Non che ci sia molto da reggere, lo so.
    
    L’avevo già percepito quando l’ho conosciuta pochi giorni fa, alla festa: Serena è di una dolcezza disarmante. I suoi occhi sono nerissimi come i capelli, sembrano brillare. E poi adoro quella sua piccola fessura tra agli incisivi.
    
    Mentre scoliamo i nostri mojito parliamo di noi, delle nostre vite e ovviamente degli stivaletti scamosciati nuovi che indosso per la prima volta. Parliamo del suo fidanzato con il quale ha rotto già da qualche mese e che no, da allora niente. E quando tocca a me io le parlo di Tommy, di come abbiamo litigato e di come sia andato affanculo tutto. E del fatto che pur non essendo proprio il mio fidanzato, beh sì, ci tenevo. Mi manca. Lei rimane molto sorpresa nell’apprendere che lui è stato il mio primo ragazzo, in quel senso, e che lo è stato per la prima volta pochi mesi fa, praticamente alla vigilia delle vacanze di Natale. Ride molto quando le chiarisco che non è che prima me ne fossi stata con le mani in mano. E nemmeno con la bocca chiusa, se è per questo. Raccontarglielo è il mio modo per scrollarmi la tristezza di dosso, la tristezza che mi assale quando penso a Tommy.
    
    Parliamo della festa dell’altra sera, quando ci siamo conosciute, e di quei ...
    ... burini che avevano provato ad abbordarci. Le dico che poi ho anche abbordato un tipo carino e che ci siamo scambiati i numeri di telefono. Lei mi risponde che sì, aveva notato che stavo parlando con uno e che piaceva pure a lei. Ovviamente taccio sul fatto che, la sera successiva, sono anche stata la puttana del tipo carino. Non la conosco ancora abbastanza per sapere come la prenderebbe.
    
    Chiaramente, poiché siamo nate per soffrire, si avvicinano due tizi che hanno tutta l’aria di volerci rimorchiare. Con Serena ci guardiamo un po’ rassegnate e ci prepariamo a respingerli. Sì, ok, siamo giovani e carine ma non è detto che ogni volta che parliamo tra noi ci debba essere questa rottura di coglioni, no? Questi due avranno più o meno la nostra età. Uno avrebbe anche la faccia simpatica, diciamo pacioccona, se non fosse per una barbetta stitica, i denti inguardabili e una certa tendenza alla pinguedine. L’altro invece è decisamente brutto, un po’ stempiato e, soprattutto, insiste facendo delle battute del cazzo che capisce solo lui e alle quali ride solo lui. Anzi, non ride nemmeno, il suo è un risolino nervoso che fa diventare nervosa anche me. Li invito, con tutta la gentilezza di cui sono capace in questi momenti, a togliersi dalle palle altrimenti chiamo il cameriere. Sì, ok, sono acida, ciao.
    
    Peraltro, io non è che abbia intenzione di fare chissà cosa. Non sono uscita per conoscere qualcuno e nemmeno ci penso. Serena… ecco, Serena non lo so. Nel senso che la conosco poco, ...
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