1. Luca : il suo s v e z z a m e n t o precoce


    Data: 19/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: overbsx, Fonte: Annunci69

    ... porta mi fece trasalire, mentre si apriva la porta, mi diressi all’orinatoio a muro e velocemente schiacciandomi contro misi il pistolino fuori, forse per la paura o altro era proprio ino ino. Quel signore andò via senza lavarsi, e quasi contemporaneamente entrarono altri due signori; uno dei due si mise a pisciare a tre orinatoi da me, l’altro si attardo prima allo specchio e poi entro nel gabinetto con la porta alle mie spalle. Io ero sempre appiccicato al mio posto, ma non facevo pipì, non mi veniva: il signore al mio fianco appena ebbe finito andò via. Mi girai per capire se anche quello della toilette fosse andato via, no, non era andato via: la porta era aperta, e lui si giocava il cazzo con la mano, mi rigirai velocemente contro il muro, ma non resistetti e ritornai a guardare nella sua direzione.
    
    Lo guardavo mentre con il cazzo in mano si portò all’orinatoio accanto al mio, continuava a scappellarlo mentre disse “ti ho visto entrare, è passata oltre mezzora e tu sei ancora qui, non sei entrato per fare i bisogni, sei entrato per questo”. Ora era a pochi centimetri dal mio braccio, anche quello era grosso e venoso, lo stringeva alla base sino a farlo diventare violaceo: non feci in tempo a pensare che mi sarebbe piaciuto toccarlo che come un sogno lui prese la mia mano e la guidò su quel coso gigantesco. Lo sentivo caldo, caldissimo, la sua mano spostava la mia, se lo carezzava usando la mia mano, mi piaceva. Udimmo dei passi e lui velocemente si spostò più in là: ...
    ... un altro signore si posizionò tra di noi e con getti rumorosi scaricò la sua urina, io mi schiacciai ancora di più in quanto ora lo avevo duro e non volevo si accorgesse; andò via senza lavarsi.
    
    Il signore si riavvicino e: “vieni qui dentro, stare fuori è pericoloso, dai sbrigati” disse ciò mentre entro alla toilette con la porta. Non mi mossi, lo guardavo ma non mi mossi mentre lui continuava a menarselo: “dai so che ti piace, entra lo tocchi e basta”, guardai il suo viso, non mi parve cattivo.
    
    Appena dentro chiuse la porta col chiavistello e con il dito sulle labbra mi fece intendere di fare silenzio per non essere scoperti. Iniziai a toccarlo senza la sua guida, lo facevo con entrambe le mani, lo sfregavo mentre lui si abbassò del tutto i pantaloni e le mutandine, e fu sempre lui a farmi togliere i miei poggiandoli ad un gancio.
    
    “Dai Matteo, per favore basta, non voglio ricordare, dai voglio stare con te per favoreeeee” – li feci notare che non era vero non volesse ricordare, in quanto aveva il cazzo durissimo- li imposi di proseguire senza tralasciare nulla.
    
    Una volta nudo, lo ripresi in mano, era durissimo e caldissimo, provai a cingerlo con una mano ma era molto grosso: mi disse di segarlo, di muovere la mano, di fare come se fossi io a segarmi. Mi spostò di lato a lui mentre facevo andare su e giù la mano; mi piaceva scappellarlo tutto per poi rimetterlo nel fodero. Disse di carezzarli i coglioni con l’altra mano, non mi parve vero, mi curvai leggermente per ...