1. Luca : il suo s v e z z a m e n t o precoce


    Data: 19/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: overbsx, Fonte: Annunci69

    ... del tutto agevolandomi nella visione.
    
    Lo aveva tutto fuori i pantaloni, ora aveva impugnato le grosse borse e l’asta contemporaneamente e lo brandiva nella mia direzione, come fosse un invito ad impugnarlo.
    
    Ero bloccato, non riuscivo a distogliere lo sguardo, lui si avvicinò all’orinatoio, e mentre con la sinistra puntò il pacco nella mia direzione, con la destra accarezzava il mio sedere.
    
    Il porco superando l’elastico dei pantaloncini mi massaggiava con forza il culo, sentivo il freddo di quel palmo sulle mie sfere, era piacevole mentre mi beavo a guardare quel cannone, fu piacevole anche sentire un dito premere sul buchetto.
    
    Le mie natiche mentre in un primo momento si erano ristrette, ora erano rilassate, morbide, acconsentivo e forse inconsciamente agevolavo il lavoro di quel ditone.
    
    Per un momento ritornai lucido, ebbi paura ci fosse altra gente, mi guardai intorno, eravamo soli. Continuava a titillarmi il buchino, mentre disse: “con questo culo potrai avere il mondo ai tuoi piedi ragazzino”.
    
    Agiva con sicurezza, sembrava che il culo fosse il suo, e probabilmente fu incoraggiato dalla mia arrendevolezza mentre spinsi il culo in fuori, andando incontro a quel dito. Lanciai un urlo soffocato, Il porco aveva spinto di colpo il ditone nel buchino; avvertì un male tremendo. Fui velocissimo a rialzarmi le mutandine e correre via.
    
    Raggiunsi la mamma di corsa, mi vide con l’affanno e tutto rosso in viso, fui rimproverato che correvo sempre. Mi misi seduto, ...
    ... non l’ascoltavo, il buchino mi bruciava, guardavo sempre l’ingresso per paura di vedere entrare quel signore.
    
    A casa mangiai solo i dolci che aveva portato la nonna, ero pensieroso ma nessuno poteva minimamente sospettare quali fossero i motivi: rivedevo quel grosso cannolo violaceo che si ergeva nella mia direzione, ero eccitato.
    
    In bagno mi denudai, con uno specchietto cercai di vedere se il buchino era a posto, si tutto ok: provai ad infilare un dito, ma mentre con quello del signore mi piaceva, col mio avevo solo fastidio. Seduto sulla tazza chiusi gli occhi, e mentre mi segavo rivedevo quella grossa cappella violacea, immaginai di tenerla tra le mani, di segarla, sborrai pensando di far sborrare quel cazzo maestoso.
    
    -Luca si fermò guardandomi, “dai Matteo, andiamo a fare il bagno, ti prego dai” pareva un bambino che cercava di sfuggire – il mio silenzio lo obbligò a continuare.
    
    La mia casa dalla Stazione Centrale distava solo tre fermate di autobus, quel pomeriggio, quando giunsi in stazione, mi resi conto che vi era molta meno gente del mattino: mi guardai intorno prima di entrare nella toilette, avevo l’impressione che tutti sapessero, che tutti mi guardassero. All’interno tutti gli orinatoi erano liberi, un signore si lavava le mani, io per prendere tempo mi avvicinai al lavabo e feci scorrere l’acqua mentre lui dopo averle asciugate andò via. Ero solo, il cuore mi batteva, pensai di andar via. Il rumore di uno scarico proveniente da una toilette con la ...