1. A come ancora…


    Data: 19/10/2017, Categorie: Etero Autore: dalBuioTiGuardo, Fonte: RaccontiMilu

    ... how many time I’ve came… I’m so aroused-.
    
    Dal momento che ero appena venuto e il mio uccello era moscio, di ficcarglielo dentro non se ne parlava. La girai sulla pancia e inizia schiaffeggiarle il sedere. Questa volta avevo voglia di sfogarmi e la mano si fece pesante.
    
    SCIAFF
    
    -Zoccola, ti piace?-
    
    SCIAFF
    
    -razza di Troia, ti piace o no?-
    
    SCIAFFF
    
    -zoccola, zoccola, bitch, zoccola-
    
    SCIAFF SCIAFF SCIAFF SCIAFF
    
    -Dì qualcosa, tell something. Bitch, tell something-.
    
    Lei invece non diceva nulla, gemeva ad ogni schiaffo, ma non parlava. Era completamente arrapata, la rigirai sulla schiena, ripresi a spompinarle il clitoride e iniziai a masturbarle direttamente l’ano. La sua vagina si allagò ancora 3 o 4 volte, poi lei si girò, si mise a pecorina, sollevata sulle ginocchia, con la pancia appoggiata ai cuscini e la testa appoggiata su letto. Smisi di leccarla e le misi due dita nel retto, continuando a fare fine giù. Mentre giocano con il suo sedere sentivo sotto le dita una piccola escrescenza, e ogni volta che la sfioravo godeva. Mi dedicai a quel punto, e lei iniziò ad ansimare sempre di più. Le sue mani strinsero il lenzuolo e iniziarono a tirarlo a se, iniziò a rantolare, a tremare e infine cominciò a spruzzare liquido dalla vagina, come se stesse urinando. Aveva eiculato, squirtato, e io forse avevo capito dov’era il suo punto G: non nella vagina, ma nell’ano.
    
    Smettemmo di toccarci e inziai a baciarla e ad accarezzarle la testa
    
    -Grazie, ...
    ... &egrave stato bellissimo, ora dimenticati tutto, &egrave stato come un bellissimo sogno-
    
    Mi chiese se volevo dormire con lei o tornare nella mia stanza, ma siccome dividevo la stanza con un collega e non volevo creare pettegolezzi, molto a malincuore me ne tornai nel mio letto. Il giorno dopo ci incontrammo a colazione. Anche lei era con una collega, la quale sembrava alquanto lesbica ed era parecchio invadente e possessiva nei suoi confronti, quindi non potemmo parlare liberamente. A gesti le chiesi solo come si sentiva e mi fece capire che tutto era ok.
    
    Loro due avevano l’aereo di ritorno quel pomeriggio. Il seminario era finito, se ne erano andati tutti, e io mi stavo riposando dalla nottata a bordo piscina. Ad un certo punto ricevetti un messaggio dalla sua collega, quella invadente. -Dove sei? Noi Stiamo tornando in hotel, abbiamo perso l’aereo’-
    
    Le accolsi in piscina e le aiutati a scaricare i bagagli. Afrodite stava piangendo, voleva tornare a casa e rivedere i suoi bambini ed era scossa per questo piccolo intoppo. Fortunatamenete il loro ufficio aveva già risolto la faccenda e avevano già i biglietti aerei per il giorno dopo.
    
    Il seminario era finito e in hotel eravamo rimasti solo io con i miei due colleghi e loro. Noi per mancanza di coincidenze aeree, loro due per mancanza di tempismo aeroportuale. Quella sera decidemmo di uscire e di cenare in città invece che passare l’ennesima sera in hotel. Dopo un po’ di tempo passato a gironzolare ci fermammo in un ...
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