1. The gift: Episodio 5 Vajhì erev vajhì boker


    Data: 18/08/2023, Categorie: Sentimentali Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    ... notte di plenilunio.
    
    Attendo. Sento i suoi passi leggeri nel corridoio. Il cuore batte all’impazzata.
    
    Appare nella luce che taglia l’ingresso. Non credo esista colpa che meriti questo.
    
    E’ li, in piedi, avvolta in una camicia di raso che le lambisce le ginocchia e le aderisce al corpo spinta dalle folate di brezza. Vuoi giocare vento? Non farlo, ti prego. Non disegnare i suoi seni, il ventre morbido e il triangolo che in alto unisce e separa le gambe, meravigliose colonne. Giuro, non peccherò più. Ma tu, non farmi questo.
    
    La guardo in silenzio, immobile. Non so se mi vede. Avanza e si siede sul bordo del letto. Le mani appoggiate a sostenersi, la testa un po' reclinata in avanti e gli occhi..che stai guardando? Non me, questo è certo. Non vedo i tuoi occhi. Quanto vorrei che mi guardassi.
    
    Restiamo immobili. I nostri respiri unico suono nella stanza.
    
    Poi mi inginocchio dietro di lei. Guardo la sua nuca, la linea spiovente delle spalle. I capelli profumano, come il suo corpo. Aspiro per fissare tutto questo dentro di me.
    
    Con una mano mi avvicino alla pelle scoperta. Non ho il coraggio, non riesco a toccarla. Temo potrebbe svanire, illusione di notti insonni, se mi azzardassi a farlo.
    
    Sento il calore salire da lei alla mia mano. E’ qui, è reale. Spingo la mano giù, la costringo contro ogni sua resistenza. Ecco, il contatto. Trema la sua pelle, tremano le mie dita. Guardo verso il soffitto e socchiudo gli occhi.
    
    Accarezzo piano, come si fa con un ...
    ... bimbo per farlo addormentare.
    
    Tuffo le mani nei capelli, morbidi, lucenti. Assaporo il lieve solletico che mi fanno alle dita.
    
    Lentamente, molto lentamente, sposta il peso e si appoggia a me. Come sei leggera amore mio! Lo so che non dovrei pensarti così, non più. Ma che ci posso fare?
    
    “ Sono un visionario vedo quello che non c’è, sogno una macchina che riavvolge il tempo” ( Fossati)
    
    Attraverso il mio petto percepisco il suo respiro. Sentirà l’assordante danza del cuore?
    
    Le mani scivolano sulle braccia, scendono alle mani di lei e le stringono.
    
    Risalgono facendo a ritroso lo stesso percorso, più e più volte.
    
    I visi vicini, respiro il suo stesso respiro .
    
    Mi sposto e la accompagno a sdraiarsi sul letto.
    
    Questa Luna ti dona amore mio. Ti chiamerò così dentro di me, non te lo dirò ma nemmeno negherò a me stesso la verità.
    
    Le dita sfiorano il suo profilo, dalla fronte ai contorni del viso, gli occhi chiusi.
    
    Quanto vorrei che li aprissi! Guardami ti prego. Sono io. L’amico della tua infanzia. Sono quello cui hai confidato per primo il tuo amore. Che hai ucciso felice,sorridendo . Cui hai chiesto l’impossibile, ottenendolo. Guardami almeno, cazzo!
    
    Sento una rabbia sorda salire e mescolarsi all’amore. Non li posso distinguere, i contorni sfumano gli uni negli altri.
    
    La mano si allarga, si fa più audace. Non evita più le colline decise dei seni, anzi le cerca, stringe la loro morbidezza nel palmo.
    
    Nemmeno ora mi guardi.
    
    Guardami, ti ...
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