1. The gift: Episodio 5 Vajhì erev vajhì boker


    Data: 18/08/2023, Categorie: Sentimentali Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    ... bene?”
    
    “Si, solo un po’ caldo”
    
    Discorsi di circostanza, secondo cambiamento. Ma forse è normale. Sappiamo bene entrambi perché siamo qui.
    
    Chiara non vuole andare subito a casa. Facciamo un giro in paese. Trascino dietro il suo trolley che sobbalza sul selciato in pietra dei carruggi ombrosi. Ognuno immerso nei suoi pensieri. Silenziosi. Insieme e soli.
    
    Si fanno le otto di sera.
    
    “Chiara..”
    
    “Beppe..”
    
    “No scusa, dimmi tu” le dico
    
    “Pensavo…forse è il momento che paghi il mio pegno”. La guardo senza capire.
    
    “La scommessa, ricordi?”
    
    “Quale scommessa? Ah sì, la chiave si”
    
    “ Già. Che ne dici, cerchiamo un ristorante?”
    
    Anche se lo stomaco è chiuso qualcosa dovrò pur mangiare.
    
    “Scegli tu. Ci hai sempre azzeccato con i ristoranti”
    
    Deve averci già pensato perché si dirige sicura verso un ristorante sul porto, luogo eletto dai pescatori del luogo. Non ha mai cercato il locale raffinato, non è portandola da chef stellati che si può fare colpo su di lei.
    
    Mangiamo, e come previsto è delizioso. Lo stomaco però non collabora, mangio appena quello che potrà sostenermi fino a domani. Chiara lo nota, ma non dice nulla. In fondo anche lei mangia per necessità, non per piacere.
    
    “Chiara, sono le dieci. Che dici…andiamo?”
    
    “Si andiamo… è ora” lo dice come fosse un dovere , un capestro cui assoggettarsi e dal quale non si può sfuggire. Capisco. Ma fa male. Molto male.
    
    La faccio attendere un attimo all’ingresso della casa, prima di farla ...
    ... entrare.
    
    “Vieni” le dico quando sento che tutto è pronto, che io sono pronto. Ma lo sarò davvero?
    
    Si guarda attorno, dirigendosi verso la sua camera da ragazza.
    
    “No, non li”
    
    “E dove?”
    
    La prendo per mano. E’ fredda, un po' sudata. Sento che vorrebbe sgusciare via dalla mia.
    
    La conduco alla sala. La porta finestra è aperta e la brezza della sera smuove le tende. Davanti, il letto. Ho messo in centro un mazzo di fiori. Avevo pensato a due calici, una bottiglia di spumante. Ma non credo potrei festeggiare. Finirebbe che me lo berrei tutto prima.
    
    Sorride. Appena un incresparsi delle labbra, ma io lo vedo come un sorriso.
    
    “Chiara perdonami. Non potevo pensare di farlo….si insomma mi hai capito. Dopo fanne quello che vuoi”
    
    Mi guarda. Forse percepisce quanto sia difficile.
    
    “Senti, io vado a prepararmi” mi dice. Sparisce nel grande bagno padronale attiguo la camera dei suoi genitori.
    
    Resto un attimo a guardarla mentre attraversa il corridoio. Poi entro nel bagno della camera degli ospiti. Mi lavo, mi preparo. Come ci si prepara a questo?
    
    Indosso i pantaloni leggeri in cotone di un pigiama estivo, niente maglietta.
    
    Salgo sul letto, appoggiato alla testiera. Sento il vento provenire dalla porta finestra alle mie spalle. La luna disegna sul mare una lama di luce che irrompe nella stanza illuminandola di toni tenui. Si indovinano i confini delle cose, appena accennati.
    
    La volevo così la luce. Morbida, naturale. E’ così che voglio vederla. Artemide in questa ...
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