1. Come una vita può cambiare 21


    Data: 17/08/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    Come una vita può cambiare, può essere letto dall’inizio o nei vari capitoli, apprezzo molto i vostri commenti, le vostre critiche ed i consigli, spero continuiate ad esprimere il vostro parere alla mia e-mail harael12@gmail.com, cercherò di rispondervi il più presto possibile.
    
    Se avete qualche idea, avete piacere di condividerla sono a vostra disposizione, see ya.
    
    L’ ARMISTIZIO
    
    La mattina seguente mi svegliai, rendendomi conto di non aver mai scopato Sofia con quella foga e con quel ardore, entrai in bagno e la trovai intenta nel farsi una doccia prima di recarsi a scuola, non dissi nulla, afferrai lo spazzolino il dentifricio ed iniziai a lavarmi i denti, uscita e legatasi l’accappatoio mi abbracciò teneramente appoggiando la testa sulla mia schiena, “amore quando ci sposiamo?”, ora ne avevo la certezza ero effettivamente una gran merda, l’avevo usata solo per scaricare la mia brama sessuale.
    
    Ero certo di amarla, stavo bene da tutti i punti di vista con lei, mi rendevo conto di avere più di quanto probabilmente mi meritassi ed allora cosa andavo cercando, cosa mi portava a pensare a l’altra, era stato un periodo entusiasmante, ricco di nuove esperienze, ma perché avrei dovuto perdere ciò che avevo, in effetti Dani non aveva rinunciato a nulla della sua vita, anzi tutt’altro si era costruita un universo parallelo che si stava popolando di nuovi protagonisti. Mi girai l’abbracciai e dopo averla baciata le sussurrai “anche io ti voglio sposare”, era giunto il ...
    ... momento di togliere il piede dall’altra scarpa, di crescere e di pensare al nostro futuro.
    
    Recandomi in ufficio ripensai a molte cose, il viaggio in macchina del giorno prima, la notte di sesso ed il dialogo del mattino in bagno, feci ingresso nel mio ufficio, mi sedetti alla scrivania e resettai il cervello per impegnarmi in una lunga giornata; la mia Capa passava spesso davanti al mio ufficio, senza degnarmi di uno sguardo, volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivata, oramai la conoscevo, sapevo perfettamente che non avrebbe resistito a lungo prima di chiedermi di parlare e confrontarci.
    
    Anche la pausa pranzo passò nello stesso modo, eravamo nella solita trattoria, ed era seduta ad un paio di posti di distanza dal mio, quando i nostri sguardi si incrociavano, mi guardava in modo penetrante come volesse sfidarmi, voleva fossi io a fare il primo passo, ma questo di certo non sarebbe potuto e dovuto accadere. Mentre ci recavamo alle macchine alcuni di noi avevano fretta di tornare in ufficio per una conference call, rimanemmo in tre, quella volta non guidavo io, ma ero vittima di due accaniti fumatori, seduti sugli sgabelli della verandina del bar con un’anima nera e una Marlboro tra le dita, anche Daniela decise di fermarsi e cedere il suo posto.
    
    Dopo un’altra decina di minuti chiesi chi desiderasse l’ennesimo caffè ed entrai ad ordinarli, quando uscii con il vassoio li ritrovai nella medesima posizione, Daniela si era seduta, dando il là ad un sermone sulle borse e ...
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