1. Come una vita può cambiare 21


    Data: 17/08/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    ... guardando lo specchio, parlavo da solo per cercare di tranquillizzare i bollenti spiriti.
    
    Cenavamo parlando di lavoro, per abbassare la temperatura della stanza e della conversazione le chiesi del viaggio, quali isole avrebbero visitato, lei mi spiegò che era un regalo che da tempo Federico le voleva fare, sarebbero arrivati a Miami in aereo e poi le solite isolette Repubblica Dominicana, Barbados, Martinica, Trinidad.
    
    Gran bel viaggio, mi sarebbe piaciuto farlo, soprattutto con lei e scoparmela nelle spiaggette, poi sul balcone in mezzo al Mar dei Caraibi e perché no, anche in camera se capitava; mi ritornò in mente il weekend dopo la sfida a tennis e quella scorpacciata di sesso, protratta nei giorni, sarebbe stato ancora più impegnativo, ma altamente elettrizzante.
    
    Squillò il suo telefono e corse con l’immancabile suono dei tacchi a recuperarlo in ufficio, rispose e capii che era suo marito, gli raccontò che era ancora lì con me per sbrigare le ultime incombenze e non vedeva l’ora di partire per le vacanze, poco dopo si salutarono e ritornò nella sala break, si avvicinò e appoggiò le sue mani alle mie spalle, facendomi un leggero massaggio, “sempre buono questo sushi, io non ce la faccio più, se vuoi finisci pure il mio”, rimaneva ancora dietro di me e la sua mano destra iniziò ad accarezzarmi il petto, risalì e teneramente fino a toccarmi l’orecchio.
    
    Raccolse i suoi contenitori di plastica e andò a gettarli nella raccolta differenziata, alzò il coperchio e ...
    ... piegandosi lentamente mi permise anche se non avessi voluto di guardare perfettamente il fondoschiena, si rialzò e mi disse che mi avrebbe aspettato di là per terminare il lavoro; non la persi di vista per neanche un metro mentre usciva dalla stanza.
    
    “Ho un problema con la rete internet, quando hai finito vieni di qua, che palle non finiremo più”, non risposi e mi diressi da lei, dopo qualche tentativo non riuscivo a capire il problema, era collegato al cavo ethernet, ma se collegavo il wifi partiva tutto, ricollegavo il cavo e non si associava al server, le chiesi di spostarsi per vedere sotto la scrivania, lo staccai e lo riattaccai, pensando che fosse stato toccato erroneamente, per tornare fuori mi trovai ritrovai bloccato dalle sue gambe e dalla sedia, le chiesi di spostarsi un pelo:
    
    o Solo se facciamo pace (sorrise con fare ingenuo).
    
    o Ma io non ho niente contro di te, figurati..
    
    o Ma se non mi guardi più, forse non ti eccito neanche.
    
    o Assolutamente no, però sarebbe più comodo parlarne da seduto invece che sdraiato sotto una scrivania.
    
    o Esci pure (scostandosi).
    
    Quando fui fuori parlammo per una decina di minuti, lei rimaneva sulla sedia con le gambe accavallate io ero a tre quarti seduto sulla scrivania con una gamba a penzoloni, non mi disse nulla di nuovo, mi dettagliò altri particolari delle ultime settimane, soprattutto di una scopata avvenuta in modo altamente erotico dopo una riunione con l’AD, dove lei lo aveva provocato in tutti i modi ...
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