Ordinarie banalità quotidiane ai tempi del coronavirus - Racconti Erotici

Ordinarie banalità quotidiane ai tempi del coronavirus

... anziché una folla anonima, mi viene l'angoscia e pessimisticamente vedo il futuro tragico perché ognuno di loro è uno di noi...

E quando me ne vado a letto un po' triste lo trovo già lì semiaddormentato che mi aspetta e gli sono grato di esserci, grato del suo corpo caldo che attiro verso di me, grato perché asseconda i miei movimenti quando lo afferro per le chiappe sode e poi quando gli sfilo i calzoni del pigiama e gli prendo da dietro l'uccello. Già comincia a gemere quando con le sue palle in mano, dopo essermi messo in bocca il pollice, glielo infilo in culo e, sempre strizzandogli leggermente le palle, attiro ulteriormente il suo bacino verso di me. Quando poi gli appoggio la cappella gira il viso cercando la mia bocca e io gli sollevo la gamba agevolandone la rotazione. La penetrazione di solito è lenta cosicché non serva gel, sempre un po' di più finché è dentro tutto. Il suo godimento è contagiante, mi immagino il mio pistone nel suo budello che lo allarga e quello che si adatta pian piano, ed immagino il glande che esplora la cavità in cerca della prostata e qui indugiare sollecitando ulteriore piacere... e punto un gomito e un ginocchio e mi sollevo in mezzo a lui che ruoto supino... gli divarico le gambe per fargli sollevare il bacino e guardo il mio bel cazzo che lo sfonda... vedo lo sfintere che lo fascia e segue il suo movimento avanti e indietro finché esplodo in lui e lui gode e, mentre le mie contrazioni rallentano la frequenza, lui se lo mena venendosi sulla pancia con contrazioni ritmiche del suo retto...

Stiamo un po' così, mi appisolo, si appisola, lo bacio, mi bacia poi, sollevandomi, lo esorto ad andarci a rinfrescare... al ritorno sotto le coperte mi abbraccia e mi stringe forte... ed è dolce addormentarsi così... Sarà davvero solo gratitudine quella che provo?