1. Ordinarie banalità quotidiane ai tempi del coronavirus


    Data: 16/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: jacdap, Fonte: Annunci69

    Chi ha letto il mio primo racconto - Alberto - sa che vivo in campagna 1 km fuori da una frazioncina a 7 km dalla città. Di nuovo c'è che da sette mesi non ci vivo più da solo ma convivo con un ragazzo più giovane di 17 anni. Non avrei mai pensato di "metter su casa" con un uomo ma è capitato. Ci eravamo conosciuti tre d'anni fa quando avevo ceduto all'insistenza di un giovane di Reggio Emilia per andare con lui in discoteca. Ho quasi 40 anni e quel mondo decisamente non mi attira più, comunque andai e qui lo conobbi. Anche lui era in compagnia, ma nessuno dei due andò mai in pista. Era giovanissimo, di quelli che in genere non guardo neppure, non alto ma ben fatto, un bello sguardo, ma un ragazzo come tanti. Fu al bancone del bar che mi accorsi che mi faceva "piedino" col ginocchio. Gli dissi qualcosa e parlammo un po'. Si chiamava Giorgio, con la "o" chiusa da cui dedussi che doveva essere pugliese. Lavorava a Milano e viveva da solo. Sembrava simpatico. Anche serio, non un "post-teen-ager" futile, soprattutto era abbastanza "maschio" e con un bel culo. Sì, era bassino di statura ma il culetto era un programma interessante... Questi pensieri me lo stavano facendo diventare duro... E mentre lui, in piedi, si era girato verso il bancone per ordinare un drink, io mi sono alzato dicendo che avrei fatto due passi e gli ho sfregato il bozzo dei miei jeans sulle chiappe.
    
    Poco dopo, in piedi in un angolo appartato in penombra, guardo la pista e lo vedo col bicchiere in mano che ...
    ... mi cerca, mi vede, sorride e viene verso di me, gli sorrido, mi si avvicina, lo bacio, allunga una mano alla mia patta, me la apro, me lo tira fuori e lo stringe, io infilo una mano dentro la sua cintura dietro la schiena e palpo lo spacco delle chiappe, i suoi jeans stretti impediscono la manovra, gli slaccio il bottone superiore e già che mi trovo sul davanti infilo una mano dentro i suoi slip a prendergli le palle e procedo dal davanti verso il buchetto. Nel frattempo non smetto di lavorargli la bocca con la lingua e gli appoggio la schiena al muro mettendomi io al suo posto col dorso verso la pista.
    
    Disse, bloccando con la mano libera i jeans:
    
    - Stiamo dando spettacolo...
    
    Credendo d'essere spiritoso risposi:
    
    - Dai... magari poi passiamo col piattino per tirar su due soldi... Aveva ancora in mano il bicchiere col drink e non riusciva a risistemarsi i jeans per cui si abbassò per appoggiarlo a terra. Io fraintesi e chiesi se voleva che fossimo andati in bagno dove comunque ci sarebbe stata una lunga fila...
    
    - No, devo rientrare, ho già visto il mio amico al guardaroba...
    
    - Ho un numero di telefono molto facile da ricordare, se vuoi chiamami - e glielo dissi. Mi salutò con un bacio casto e se ne andò. Io poi conclusi la nottata a Reggio Emilia scopando il mio amico reggiano per due volte consecutive dopo di che dormimmo un po' e, al mattino, prima di tornarmene a casa, lo farcii di nuovo. Poi con lui mi persi di vista e non lo vidi più. Una sera mi squillò ...
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