1. Ordinarie banalità quotidiane ai tempi del coronavirus


    Data: 16/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: jacdap, Fonte: Annunci69

    ... il telefono di casa. Risposi un po' meravigliato dato che quasi nessuno mi chiamava al fisso...
    
    - Ciao, sono Giorgio... in discoteca... ricordi?
    
    - Naturalmente...
    
    - Non è che hai voglia di farti un giro a Milano?
    
    - Sabato sera va bene?
    
    - Sì, vieni per cena? Ti piace mangiare salentino?
    
    - Spero di assaggiare anche "il" salentino...
    
    - Meglio se vieni in treno, sto in via Melchiorre Gioia a due passi dalla stazione centrale...
    
    - Conosco bene Milano, vengo in auto...
    
    Fu una sera bellissima in cui mi sentii "coccolato" col cibo e, dopo le sagne torte e la pitta di patate innaffiate da un rosato di salice salentino, gli dissi che ora avrei voluto scoparlo.
    
    - Mbè, ce sta 'spetti? - rispose con malizia.
    
    Era molto stretto e solo in seguito mi disse che era stata la sua prima volta. Tuttavia ne aveva voglia e io gli piacevo un casino, per di più lo avevo lavorato molto di lingua e perciò non sentì dolore. Rimasi la notte e la mattinata seguente. Lo trombai 7 volte in ogni posizione finché mi chiese basta.
    
    - Non lo vuoi più? - chiesi.
    
    - Solo per questa volta ma torni vero?
    
    - Se vuoi, torno volentieri...
    
    Tornai varie volte e venne pure lui da me. Poteva essere quasi mio figlio, ma pareva che a lui andasse bene la differenza d'età, soprattutto gli piaceva il mio corpo sul quale scriveva frasi con un dito e disegnava interminabili ghirigori di carezze tra una scopata e l'altra. Smettemmo di usare i profilattici raccomandandoci espressamente di ...
    ... usarli sempre cogli altri.
    
    L'anno scorso, concomitante uno scatto di carriera, fu trasferito nella mia città. Mi chiese di ospitarlo finché non avesse trovato casa. Non potei dire di no, ma devo ammettere che fin da subito la sua presenza la sera e i festivi non era poi così ingombrante come avevo temuto; la casa è grande e disposta su vari livelli per cui ognuno poteva avere i propri spazi. Anche i tempi reciproci non erano limitanti, tanto che, quando era al lavoro, potevo tranquillamente fargli le corna con conoscenze estemporanee senza che lui sospettasse nulla. Così smise di cercare casa e portò le sue cose da me. Io lo introdussi nella mia cerchia di amici e siamo diventati una coppia a tutti gli effetti. I vicini, dopo i primi commenti sarcastici, hanno smesso gli ammiccamenti dei quali comunque, personalmente, me ne fregavo. Per lui invece era un po' una sofferenza...
    
    Ogni tanto facevo un bilancio di questa nostra convivenza. Era un ragazzo piacevole, carino, accomodante, tranquillo, un culo che era sempre un piacere scopare e non è neppure che mancassero le "variazioni" sul tema perché c'era sempre un posto nuovo e un modo diverso in cui farlo. Ma non ne ero innamorato o, per lo meno, non abbastanza. Probabilmente neppure lui di me, ma di certo gli piacevo molto di più e questo lo faceva star bene. Mi chiedevo se la cosa sarebbe durata e se non lo stessi strumentalizzando. La risposta alla seconda considerazione era probabilistica ma trovavo giustificazioni che ...