La follia di licia 6 - Racconti Erotici

La follia di licia 6

... passiamo ancora una notte come quelle vissute a Roma, io non resisterò al desiderio di lasciarlo e di venire a stare con te; ma sarebbe un errore colossale, perché tu hai un tarlo in testa che ti uccide ed io sento di non voler buttare a mare anni di matrimonio e di gioia con mio marito; gli parlerò, cambieremo regime e cercheremo di avere un figlio che cementerà il matrimonio. Posso solo dirti grazie per quanto ci siamo dati e assicurarti che sarò sempre l’amica disposta a tutto per te e con te.”

Mi limito a baciarla su una guancia, prima di lasciala sul portone di casa sua; torno alla mia con un velo di tristezza; ma mi rendo conto che davvero il ‘tarlo’ di Teresa non mi esce dalla testa e che l’idea di un figlio e di una donna che mi ama, nonostante tutto, mi perseguita; decido di fare qualche discreta verifica, per non metterla a disagio e per non scatenare curiosità superflue; Guendalina mi ha detto che non partecipa ai lavori per il concorso perché troppo presa dalla famiglia; la prima cosa da fare, è approfondire la sua situazione sul lavoro; il rischio che sia licenziata mi spaventa; soprattutto considerando che dovrei essere io a firmare il licenziamento.

Parlo con il dirigente dell’ufficio del personale e gli chiedo ragguagli sulla sua posizione; mi avverte che è assai delicata; statistiche alla mano, il suo rendimento è crollato alla metà del suo standard e risulta pari al 70 per cento di quello delle sue colleghe d‘ufficio; se non trova in breve una ...

... soluzione ai suoi problemi, il licenziamento è questione di settimane; gli dico che parlerò con l’interessata e che troveremo una soluzione; quando Teresa mi si presenta in ufficio, dimessa e scialba come non l’avevo mai vista, mi si stringe il cuore e mi monta un’ira incontenibile.

“Teresa, ti rendi conto che stai distruggendo la tua vita? E’ chiaro che non riesci neppure a prenderti cura di te stessa; spero che non abbandoni così anche nostro figlio, per fare la crocerossina ad un marito che non ti merita. Perché non ti convinci che metti a rischio anche il posto di lavoro e che, in questo modo, non avresti nessuna possibilità neppure di garantire assistenza?”

“Sandro, adesso ti siedi, taci e mi ascolti fino in fondo; una volta tanto, fermati a sentire una campana opposta alla tua; non voglio polemizzare né confliggere; tu ti appresti ancora a tirare in ballo l’orgoglio, il senso di giustizia, il dare e l’avere; ma non capisci e non ti sforzi di capire che io parlo solo di amore senza contropartita; io amavo e amo mio marito; l’ho amato anche quando sapevo che mi tradiva, perché l’amore è un dono che faccio, non un accordo commerciale; per te sono una stupida crocerossina che si lascia schiavizzare; cerca di non dimenticare che a te, da crocerossina come ti piace definirmi, ho dato un figlio, ma soprattutto tanto amore, senza mercanteggiare.

Hai commesso già l’errore di contrapporre gli orgogli; l’hai già fatto con Licia; non intendo dire che lei non abbia sbagliato; ma tu ...