1. Gangbang di classe-la gita


    Data: 16/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: PercyShelley, Fonte: Annunci69

    ... autobus.
    
    Manuel: spaparanzato sul sedile, con gli ispidi capelli neri poggiati contro il finestrino, rideva senza controllo assieme ad un altro nostro compagno. Aveva un corpo taurino, di costituzione robusta. Non grasso, ma tozzo. A quindici anni aveva già più peli di un trentenne, ed un alone di barba bluastra non fatta sulla mascella squadrata. Un pigro, sguaiato adolescente con una spruzzata di acne dovuta probabilmente ad ormoni non sufficientemente sfogati.
    
    Cristiano: un leader. Alto, dinoccolato, portava i capelli chiari tagliati molto corti. Era forse quello con più cervello, con un senso del giusto tutto suo. In quel momento, sull'autobus, cercava di rivendicare il diritto di scegliersi i compagni di stanza in modo sgrammaticato ma con l'ardore di un politico. Mentre si sbracciava verso l'insegnante, sul petto gli si agitavano numerose catene e catenine che portava al collo.
    
    Giuseppe: un Cristiano che non ce l'ha fatta. Basso di statura, fisicato, portava sempre i capelli corvini sparati sulla testa. Quando parlava lo faceva in maniera rozza e le sue labbra molli si muovevano senza sosta nello sparare battute prive di spirito. Non faceva che ridere, credendosi molto spiritoso. Nessuno lo prendeva molto sul serio, ma lui non lo sapeva.
    
    Con queste bestie, dunque, dovevo dividere la camera.
    
    Lo scontento per quella decisione agitò la classe per tutto il viaggio, che fù ben lungi dall'essere breve. Roma-Torino già di per sé è un bel tragitto. Metteteci ...
    ... poi una serie di guasti tecnici di diversa natura, uno o due soste in autogrill, l'assenza di aria condizionata in pieno Giugno e potete avere una vaga idea di come fù quel viaggio.
    
    Morale della favola, arrivammo all'Hotel che era l'una di notte.
    
    -Che du' palle, sta ancora in corridoio. Lo sento che cammina.-
    
    Manuel staccò l'orecchio dal battente della porta e sbuffò sonoramente.
    
    -Vabbè, ma è pure l'una e mezza. Tanto 'ndo voi andà?-
    
    -Nella stanza di Silvia, a fasse fa na' pompa!-
    
    Cristiano e Giuseppe, dai propri letti, risero a crepapelle mentre Manuel tornava ottusamente a cercare di sentire qualcosa attraverso la porta. Nessuno aveva avuto modo di svestirsi, né di disfare la valigia. A parte me. Non gradendo molto la conversazione, ero tutto impegnato a estrarre dalla valigia il pigiama, lo spazzolino: il necessario per la notte insomma.
    
    La stanza era minuscola. Quattro letti ci entravano appena, lasciando giusto lo spazio per passare. Il bagno non era altro che un buco con una doccia e un lavandino minuscolo. Lì dentro l'aria puzzava di sudore: i miei compagni non amavano i deodoranti. Metteteci poi che erano in piena adolescenza e che nell'autobus avevamo fatto la sauna, e avrete una vaga idea di quale odore respirassi in quella stamberga priva di finestre. Non che mi dispiacesse, sia chiaro.
    
    Sovrappensiero mi mossi verso il bagno domandando se qualcuno volesse usarlo prima di me. Neanche mi sentirono, presi com'erano a discutere delle sfumate ...
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