1. La cartolaia


    Data: 16/08/2023, Categorie: Feticismo Autore: Ottobre Rosso 66, Fonte: EroticiRacconti

    ... in quanto vedova, e con l’unica figlia all’estero per motivi di studio.
    
    Arrivati a casa sua, una graziosa villetta poco fuori il paese, Lucia ci mise subito a nostro agio. Ci consegnò degli accappatoi e degli asciugamani puliti affinché potessimo fare una doccia.
    
    Mio padre ne approfittò subito, mentre io, in attesa del mio turno, mi accomodai su uno dei divani della grande cucina-soggiorno da dove iniziai ad assistere indisturbato allo spettacolo che inconsapevolmente la bella Lucia mi offrii mentre sfaccendava in cucina per preparare la cena. Infatti nel frattempo si era cambiata indossando uno di quei vestitini da casa attillati e corti alle ginocchia che ne esaltavano le forme generose, aveva tirato su i suoi bei capelli neri bloccandoli alla nuca con un mollettone e calzato un paio di infradito basse che esaltavano ancor più i suoi piedi bellissimi. Ogni tanto si girava a guardarmi e sorridendo mi rendeva edotto su cosa stesse cucinando.
    
    Ma dov’è che io impazzivo maggiormente era quando si metteva di spalle, mentre sbucciava o sistemava gli ingredienti, mostrandomi il culo con la forma delle mutandine che traspariva dal vestitino, e si sfilava uno degli infradito sfregandosi un piede sopra l’altro. Inutile dirvi che avevo un cazzo così duro e voglioso da avere la tentazione di segarmi li stesso.
    
    In “soccorso”, menomale, arrivò mio padre che aveva finito in bagno, così corsi io ad infilarmici. Chiusi la porta a chiave. Mi spogliai velocemente, entrai nella ...
    ... doccia, aprii l'acqua, chiusi gli occhi col cazzo duro in mano e mi immaginai a terra in quella cucina con Lucia e il suo vestitino attillato che mentre sbucciava le patate si sfregava a turno i piedi sulla mia faccia. Sborrai così tanto che stavo per svenire.
    
    Finito di cenare ci accomodammo a guardare la tv, conversando del più e del meno. Io e papà ci sedemmo sul divano, mentre Lucia prese posto su una poltrona accanto, mettendo in scena agli occhi miei un altro inconsapevole spettacolo di goduria purissima. Avvicinò, infatti, un puff, si sfilò dolcemente gli infradito, gli stese sopra le sue bellissime gambe, incrociò i piedi e iniziò a sfregarli l’uno con l’altro.
    
    In quella posizione era ancora più bella e sensuale. Sembrava un’imperatrice sul trono e io m’immaginavo di essere quel puff o ancora meglio uno dei suoi servitori costretto in ginocchio lì davanti a leccarle quei piedi spettacolari.
    
    Ero di nuovo eccitatissimo. Avevo troppo bisogno di segarmi. Per altro i pantaloncini che indossavo facevano vedere in maniera imbarazzante la mia erezione, per cui sgattaiolai di nuovo in bagno.
    
    Giunto li mi accorsi, per caso, che stando davanti il lavandino e socchiudendo quel tanto che bastava la porta, potevo vedere solo le gambe e i piedi accavallati di Lucia senza essere visto da nessuno. Così uscii fuori il cazzo e iniziai a segarmi sul lavabo mentre guardavo lo spettacolo dello sfregamento dei piedi. Una goduria indescrivibile la visione di quei piedi curatissimi che ...
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