1. La cartolaia


    Data: 16/08/2023, Categorie: Feticismo Autore: Ottobre Rosso 66, Fonte: EroticiRacconti

    ... si muovevano accarezzandosi tra loro e a tratti, a turno, le gambe intere. Non ci volle molto a sborrare e ne feci di nuovo così tanto che mi tremarono le gambe per lo sfinimento. Ma il bello doveva ancora venire.
    
    Quando fu l’ora di andare a dormire, Lucia si offrii di cedere la sua stanza da letto a me e mio padre, mentre lei volentieri si sarebbe accomodata sul divano. Mio padre non volle assolutamente perché, le disse, avevamo già abusato abbastanza della sua ospitalità. Pure il letto matrimoniale no. Sul divano ci saremmo messi io e lui.
    
    “Guarda che non c'è alcun disturbo. Per una notte poi. Starete più comodi su un letto matrimoniale.” disse Lucia, ma mio padre stavolta fu irremovibile: “ti abbiamo già dato troppo disturbo, pure la tua camera da letto no” disse.
    
    A quel punto Lucia ci pensò su un attimo e poi ci propose: “Va bene, non insisto. Allora facciamo così, il divano è scomodo per due persone. Ci dormi tu solo(indicando mio padre) mentre nel lettone ci dormiamo io e il bambino, ok?”
    
    Inizialmente mio padre anche a questa proposta ebbe da ridire sempre con la preoccupazione che le avrei dato disturbo, ma alle rassicurazioni insistenti di Lucia acconsentì.
    
    Io. nel frattempo, non ci potevo credere che da lì a poco avrei diviso il letto con quella meravigliosa creatura, realizzando come l’essere considerati innocui, gay o per l'appunto bambini, ha i suoi vantaggi con le donne.
    
    Arrivati in camera da letto, Lucia fu ancora una volta premurosa e ...
    ... materna nell'accogliermi. Mi disse di stare tranquillo, di non vergognarmi e fare come fossi a casa mia. Mi lasciò scegliere il lato del letto preferivo e si andò a fare una doccia.
    
    Così mi misi a letto e la aspettai. Ero diviso tra l’eccitazione e l’imbarazzo. Il letto freschissimo di bucato faceva lo stesso odore della padrona di casa. Ero di nuovo in erezione, ma potevo resistere. Almeno fino a quando Lucia non tornò dal bagno con indosso una camicia da notte rosa fino al ginocchio, semitrasparente che lasciava intravedere un reggiseno nero e degli slip strettissimi di identico colore.
    
    Si stese sul suo lato del letto, sempre con quelle naturali voluttuose movenze, raccolse i capelli sulla nuca con un elastico, mi sorrise e mi disse: “Lo sai? Stanotte finalmente dopo anni dormirò con un ometto accanto, mi sento più tranquilla. Buona notte gioia.” Mi baciò sulla guancia, spense la luce e si voltò dall’altro lato.
    
    La stanza non rimase buia del tutto. La luce proiettata dei lampioni esterni continuavano ad illuminarla quel tanto che bastava per darmi modo di scrutare palmo a palmo quella Dea stesa accanto a me, che per di più faceva un profumo fantastico.
    
    Ovviamente la mia eccitazione aumentò, ma anche la preoccupazione che se si fosse girata avrebbe potuto vedere la mia erezione che, messo supino, era visibile e nuovamente incontenibile. Così mi girai dal lato opposto pure io cercando di dormire. Ma il suo profumo ugualmente mi arrivava inebriante e il mio cazzo era ...
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