Una sorellina curiosa - Racconti Erotici

Una sorellina curiosa

... in quell’abbraccio materno. Non me lo feci ripetere e corsi da loro

– Ti amo mamma. Di solito ti dicevo che ti volevo bene, ma dopo stanotte credo che il modo giusto per esprimere quello che provo, che proviamo, sia ‘ti amo’. ‘ dissi anch’io quasi piangendo

– Amore, quanto sei cresciuto, stai diventando adulta, anzi, già lo sei ormai. Sentirti dire queste cose mi riempie di orgoglio e amore. Però dovete capire una cosa. Quello che &egrave successo deve rimanete tra noi e noi soltanto. Non possiamo dire e fare certe cose in pubblico. Quello che abbiamo fatto ha un nome ben preciso e fuori da queste mura sono soggette a giudizi pesanti della gente. Non possiamo permetterci di farci scoprire.

– Lo so mamma, &egrave per questo che un giorno io e Silvia vogliamo trasferirci in un posto lontano dove nessuno ci conosce per iniziare una vita tutta nostra ‘ disse Sara

– E se ci riuscirete non potrò che essere felice per voi, ma fin quando stare qui, non potrete mai e poi mai rendere pubblica questa cosa. Ok? Credetemi, ci sono passata e vi assicuro che &egrave la soluzione migliore.

– Che vuol dire che ci sei passata?! ‘ dissi sbigottita

– Vuol dire che &egrave ...

... tardissimo e devo sistemare la camera. Ne riparleremo. Filate a letto! ‘ disse spingendoci dolcemente via e lanciandoci un bacio a testa.

Quella frase ci incuriosì come mai prima e nel tragitto che portava alla nostra camera inizia a ipotizzare cosa volesse dire ‘ci sono passata’.

– E ognuna nel suo letto ok? E’ tardi e domani avete la scuola ‘ urlò dalla sua camera

– Si mammina ‘ rispose Sara

Eravamo ormai nella nostra stanza, in piedi, completamente nude. Ci abbracciammo e ci baciammo lentamente e in modo davvero romantico. Quasi come fosse il primo bacio. In effetti lo era, il primo bacio intendo. Il primo bacio della nostra nuova vita. Ora mamma sapeva, anzi, ci appoggiava e partecipava al nostro amore. Lo condivideva e voleva il meglio per noi. Sentivo il sapore di mia sorella nella mia bocca mescolato ancora agli umori di mamma. La doccia l’avremmo fatta la mattina seguente. Per nulla al mondo avrei rinunciato ad andare a letto con addosso quegli odori. Infatti caro Diario, fu il sonno più bello e tranquillo della mia vita.

Ora devo andare, si &egrave fatto tardi.

Nel frattempo, caro Diario, ti saluto. Ma puoi stare tranquillo, ti terrò aggiornato! 😉