1. Benedetta rosa


    Data: 01/07/2023, Categorie: Lesbo Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    ... scopava come un uomo.
    
    Non aveva mai visto nemmeno questo, ma la giovane Rosa pensava che era proprio con quei movimenti ritmati a colpi di bacino, i maschi scopassero le donne.
    
    Si concentrò sulla scena che le si consumava sotto gli occhi sgranati. Poco dopo udì il lungo e profondo grido di Federica.
    
    Rosa era affascinata, disgustata, eccitata, disgustata. Era tutto in una volta. Non potrebbe che essere così!
    
    Ma lei aveva visto tutto. Scese di soppiatto, salì sulla bici e partì. Ma non per fare il bagno. Pedalò senza meta attraverso l'area per riorganizzare i suoi pensieri. Ma i suoi pensieri non erano giusti. All'improvviso desiderò di non essere scivolata via in silenzio. Riportò la mente, da sola, dritta in camera da letto.
    
    C'erano di nuovo quei pensieri proibiti. La confusione di emozioni di Rosa continuò per settimane. La zia Federica se n'era andata da tempo, ma ogni volta che Rosa guardava sua madre, non riusciva più a pensare lucidamente. Doveva andare via, ma dove? Non c'era un modo realistico per loro di continuare a vivere sotto lo stesso tetto. Così avvenne la rottura tra madre e figlia. Fu allora che Rosa venne agguantata dalla radicale scelta sottoforma di una suora. Sua madre rimase inorridita. Certo, Rosa era cresciuta cattolica, ma l'ipocrisia della madre le premeva forte sul petto.
    
    I suoi primi dubbi arrivarono quando ormai era troppo tardi. Dopo quasi dieci anni in convento c'era questa consorella maggiore che dapprima la guardava con ...
    ... implicito interesse. Poi le occhiate diventarono esplicite. A differenza di Rosa, questa sua sorella in Cristo non sembrava patire la permanenza in quel luogo di clausura dove vigono voti come la meditazione, la solitudine, la preghiera, la povertà e l’obbedienza.
    
    Forse la sua scelta di diventare suora non era stata istigata, dovuta o, ancor meno, obbligata. Svolgeva le sue mansioni con diligenza e quella devozione di chi sentiva appagata la propria scelta di vita. Sta di fatto che i suoi occhi incontravano i suoi in più occasioni. Si sfioravano, si cercavano. I corpi distanti, le menti assai contigue.
    
    Dietro al silenzio imposto era celato il desiderio.
    
    Rosa lo sapeva. Sapeva che qualche sua consorella veniva meno al voto di castità.
    
    Doveva solo capire se quei gemiti, dalle celle accanto, erano le conseguenze di effusioni che le monache si scambiavano tra di loro o, finanche, la visita di quei giovanotti che bazzicavano il monastero in veste di operai.
    
    Certo, c'era stata quella volta di quando sorprese suor Cecilia - al ridosso della parete muraria, tra attrezzi dediti alla muratura - in atteggiamenti inequivocabili con un taluno uomo di fatica. La sorella era in ginocchio, come in contemplazione.
    
    A differenza della preghiera mattutina, la testa non era tenuta abbassata e ferma. Ma si muoveva, avanti, indietro, fra le cosce dell'uomo. Rosa realizzò e decise di non indagare oltre.
    
    D'altronde quel genere di rapporto non le interessava.
    
    Abituata ormai a una ...